Riconoscere la dipendenza affettiva non è semplice, perché non si dipende da una sostanza ma da un legame, da una relazione, da una persona, dall’idea di amore, e il dipendente affettivo confonde spesso tutto questo per amore. In questo articolo ti accompagno a scoprire la netta differenza tra amore e dipendenza affettiva, perché troppo spesso viene confusa per amore ma ricorda che l’amore non dovrebbe farti soffrire, farti sentire in trappola e/o dipendente.
Che cosa vuol dire amare?
L’amore è quel sentimento che diventa il motore della vita di ogni singola persona, è la benzina che ti porta avanti, che ti da obiettivi, che ti porta a vivere sulla cresta dell’onda. Ci si ammala per il desiderio di amore e il bisogno di sentirsi amati è il più comune dei bisogni affettivi.
Il primo contesto nel quale ricevi amore è di certo a livello familiare ed è anche qui che si gioca la partita effettiva per il tuo futuro: se ti sei sentito amato ricercherai situazioni amorevoli con maggiore probabilità in età adulta.
Nello specifico amare significa “scegliere”, “accettare” l’altro, che sia anche un familiare, senza la necessità di cambiarlo e di desiderare che sia altro da ciò che è. In ambito di coppia e di relazioni affettive, l’amore arriva in un secondo momento, dopo la prima fase di “sana follia” che è l’innamoramento. Quando sei innamorato, sei spinto dal desiderio di passare tutto il tuo tempo con l’altro, di vivere per l’altro ma il tutto con una data di scadenza, perché essere innamorati è una fase e non un modo duraturo per stare nella relazione. Dura intorno ai 6/9 mesi e consiste nel vedere l’altro per quello che serve a te come se creassi un illusione che ti spinge a vedere ciò che desideri. L’amore arriva dopo questa fase, hai bisogno di disilluderti per poter amare veramente e vedere l’altro per quello che è.
E’ qui che spesso arriva il problema anche per il dipendente affettivo: vorrebbe poter sentirsi sempre nella fase dell’innamoramento, fase anche caratterizzata da un maggiore funzionamento della dopamina, neurotrasmettitore collegato al circuito del piacere che fa aumentare le sensazioni piacevoli, con l’effetto di sentirsi vivi nel legame.
Come vive il dipendente affettivo l’amore?
Il dipendente affettivo è in una situazione di sofferenza, non riesce a fare a meno del proprio partner delegando all’altro parti significative di Sé e della propria personalità in cambio di una garanzia di affetto e rassicurazione. E’ la relazione stessa che diventa oggetto di dipendenza, vista come unica risoluzione ai propri vuoti affettivi, dove il partner assume il ruolo di “salvatore” e la sua assenza, anche temporanea, dà e mantiene una sensazione profonda di non esistere.
Se dipendi da una relazione, e non in maniera sana, il più delle volte ti troverai nella condizione di sentire che ami l’altro, perché non ne puoi fare a meno, ma non è questo amore. Se sei un dipendente affettivo, penserai alcune cose sull’amore non proprio esatte:
- l’amore è possesso;
- l’amore è paura;
- l’amore è sottomissione;
- l’amore è vincolo;
- l’amore è aria.
Tutto questo ti dice che non potresti vivere senza una relazione e proprio questo non ti può far vivere realmente una condizione di amore, perché dovresti pensare di poter vivere senza l’altro ma sceglierlo perchè sia un valore aggiunto e non un motivo per esistere e vivere. Certo è che gli anni di vita familiare ti hanno sicuramente segnato nel desiderio di amare, cercando qui un risarcimento da amore che non hai avuto o vissuto come figlio.
Quali sono i 5 segnali che ti dicono che non è amore?
Vi sono alcuni segnali che ti dicono che sei in una dipendenza affettiva piuttosto che in una condizione di amore. Ricorda che uscire dalla dipendenza affettiva è importante, faticoso ma non impossibile, ma è una dipendenza come quella da sostanze e per questo necessità anche di un percorso che sia significativo e specifico come quelli che ho pensato di realizzare per la guarigione affettiva.
Ecco i 5 segnali che ti dico che non stai amando:
- terrore dell’abbandono e della separazione
- evidente mancanza di interesse per sé e per la propria vita
- paura di perdere la persona amata
- senso di colpa e rabbia
- assenza totale di confini con il partner: la relazione è simbiosi e fusione
Come intervenire?
La psicoterapia sistemica relazionale è quello che fa per te se ti riconosci in questi segnali. Perchè la tua idea di amore, di relazione e di affetto non è sbagliata di per sé ma è il frutto di anni di relazioni familiari e di esperienze sociali che ti hanno aiutato a svilupparla.
Scegliendo di parlarne, di lavorarci in psicoterapia scegli di imparare ad amare e amarti.
L’amore non deve far soffrire.