Ascoltando le storie di chi la dipendenza la vive tutti i giorni sulla sua pelle, ho avuto modo di apprendere ciò che è utile a chi dipende, ovvero vedere la luce alla fine del tunnel e senza sentirsi troppo in colpa. Parlo di colpa perché è spesso il sentimento che accompagna i Dipendenti Affettivi: si sentono in colpa per non aver fatto o per aver fatto troppo, per aver detto qualcosa di potenzialmente sbagliato e per non aver risposto adeguatamente.
In questo articolo ti accompagno a scoprire chi è il Dipendente affettivo e i passi per poter liberarti dalla dipendenza affettiva.
Chi è il dipendente affettivo?
Il D.A è colui che ha “bisogno” di costanti rassicurazioni e di conferma del suo valore e della sua esistenza. L’infanzia del D.A è generalmente caratterizzata da conflitti familiari, separazioni, esperienza traumatiche e di violenza psicologica che hanno minato la crescita emotiva e psicologica fin dalla giovane età.
Ovviamente non tutti coloro che hanno queste esperienze sviluppano tale dipendenza perché vi sono molteplici fattori alla base, che possono anche emergere in età adulta in seguito ad un forte trauma o ad un momento di difficoltà.
L’amicizia e il rapporti dell’età adolescenziale sono per il D.A una fonte vitale, che tende a vivere in maniera simbiotica e senza un corretto confine: questo aiuta molto il D.A dal momento che ha una scarsa autostima e non ha una base sicura per fare le esperienze sociali senza troppi timori.
L’avvicinarsi dell’età adulta è un momento importante per il D.A il quale cercherà di assicurarsi una relazione duratura e totalizzante che lo aiuterà a far tacere la costante paura dell’abbandono.
Il D.A si assicura di avere una relazione amorosa che lo tranquillizzi e per la quale perderebbe anche se stesso piuttosto di pensare di interrompere il legame anche se insoddisfacente. Inoltre può capitare che la relazione di dipendenza sia anche verso i figli o verso anche un legame di amicizia, anche se è molto più raro.
Quali sono le caratteristiche tipiche della personalità del Dipendente?
La personalità del dipendente affettivo non è per nulla semplice da individuare ma ci sono alcune caratteristiche che li caratterizzano:
- Difficoltà nel prendere decisioni, anche quotidiane, senza chiedere consigli e rassicurazioni;
- Frequenti sensi di colpa, che consente alla persona di pensare di mantenere il controllo della situazione e della relazione colpevolizzando, e paura di sbagliare che rendono schiavi della quotidianità e delle relazioni;
- Bisogno che altre persone si assumano la responsabilità di ambiti importanti della propria vita;
- Difficoltà ad esprimere e riconoscere i propri bisogni in quanto non ne hanno valore Paura del fallimento e di non essere all’altezza;
- Emozioni negative come ansia o disperazione al pensiero di essere soli o poter rimanere da soli Incapacità di creare o difendere i propri spazi o confini.
Il D.A si assicura di avere una relazione amorosa che lo tranquillizzi e per la quale perderebbe anche se stesso piuttosto di pensare di interrompere il legame anche se insoddisfacente
Quali sono i 7 passi per uscirne?
La dipendenza affettiva ti imprigiona nella relazione, si nutre del poco valore che dai a te stesso/a e ti porta ad accettare tutto nella relazione a discapito della tua salute fisica e psichica. Non è una colpa o una questione di vergogna, è una condizione che come tutte le dipendenze e relazioni si può affrontare e combattere, spesso però soli è difficile. Ricorda che la dipendenza affettiva ti porta ad accettare le “briciole della relazione” e non a “chiedere ed esprimere i bisogni” nella relazione.
Ecco 7 passi per uscire dalla dipendenza affettiva:
- AMMETTI la tua dipendenza: come ogni dipendente riconoscere la dipendenza è il primo passo per uscirne. Fare questo passo ti aiuterà a dare a te stesso una possibilità e, senza quella, non ci sarebbe il cambiamento.
- RICONOSCI il tuo valore: prova ogni giorno ad annotare aspetti positivi su di te.
- TROVA alcuni obiettivi: avere una prospettiva futura fatta anche di piccoli obiettivi ti aiuta a mantenere attiva l’intenzione e ad orientare le tue azioni giornaliere.
- ACCETTA sentimenti ed emozioni difficili: può spaventarti l’idea di essere sola o solo con te stesso/a ma è ciò che ti farà capire chi sei. Non avere la completa attenzione all’altro ti aiuterà a capire di cosa hai bisogno e cosa ti aiuta o ti mette in difficoltà.
- GESTISCI la noia: affronta il silenzio attorno a te con maggiore accettazione e non andando verso la relazione ma facendo cose che riguardano solo te.
- PROVA a dire NO: dire no ti farà sentire più forte.
- SCRIVI un DESIDERIO: i sogni e i desideri rendono vivi e fanno sentire vivi.
Prova a fare questi piccoli passi, sono azioni quotidiane che ti possono allenare a prenderti cura di te e rimetterti al centro dei tuoi pensieri e di iniziare ad occuparti di te.
L’aiuto della psicoterapia per la dipendenza affettiva
Grazie al lavoro di psicoterapia tutto acquisisce un senso, attraverso connessioni e ricostruzioni.
Ciò che è importante quando si lavora con la dipendenza affettiva è di aiutare la persona a focalizzarsi su di sé, a ricordare le proprie risorse e ciò che rende la persona, unica.
A livello pratico la persona attraverso questo percorso ottiene:
- una maggiore consapevolezza di te e del proprio funzionamento relazionale;
- avrai chiara la propria storia familiare e la connessione con le situazioni attuali;
- sarai libero di scegliere di sviluppare un’idea di sé differente e più adatta al qui ed ora;
- lavorerai sulla dipendenza con specifiche tecniche che le consentiranno di aumentare l’autostima (EMDR);
- allargherai la rete di relazioni e sociale;
- migliorerai la capacità di comunicazione avrà una nuova storia di sé da costruire e raccontare