Avere il cuore spezzato e vivere una ferita affettiva è una sorta di “tappa evolutiva” che, prima o poi, in maniera più o meno dolorosa, chiunque passa. Ma non tutti riescono a superare questo momento, per alcune persone diventa una vero e proprio “trauma” che segna un prima e un dopo l’esperienza di vita. Ma come mai succede questo? Perchè per alcune persone è impensabile pensare di accettare la fine di una relazione? A queste e altre domande risponderò in questo articolo, dedicando una parte ai segnali che, chiunque, non deve sottovalutare mai.
Che sono sono le ferite affettive?
Le ferite affettive, dette anche ferite emotive, sono paragonabili a delle ferite fisiche: se le curi si cicatrizzano e guariscono se le trascuri si ripresentano. In particolare le ferite affettive riguardano le ferite emotive e dell’anima che arrivano in conseguenza ad una perdita/delusione/tradimento affettivo. In particolare le ferite affettive riguardano le ferite emotive e dell’anima che arrivano in conseguenza ad una perdita/delusione/tradimento affettivo.
Il tempo per la guarigione dipende da molti fattori:
- consapevolezza;
- capacità riflessiva;
- risorse personali e interpersonali;
- legami sociali.
Se vi è una scarsità in alcuni di questi fattori è molto probabile che la persona dovrà impiegare molto tempo per accettare/affrontare e superare il cuore spezzato e le ferite affettive.
Cosa si sente quando il cuore è spezzato?
Sentire il cuore spezzato è una vera e propria sindrome chiamata “ Sindrome di Takatsubo” conosciuta proprio come sindrome del cuore spezzato o della cardiomiopatia da stress. Le cause della sindrome di Takotsubo vanno ricercate in situazioni fortemente stressanti ad alto impatto emotivo e i sintomi più frequenti sono:
- dolore al torace;
- ansia;
- respiro corto;
- pensieri ossessivi;
- solitudine;
- depressione.
Da un punto di vista psicologico spesso accade che, a risentirne moltissimo, sia il pensiero e lo stato d’animo: ovvero la persona che non riesce ad accettare la condizione di cuore spezzato, soprattutto in ambito affettivo, tende a sviluppare pensieri ossessivi e anche comportamenti compulsivi, come controllare stati, social ecc…
Quando preoccuparsi?
Di solito l’approccio delle persone verso il cuore spezzato/ ferita affettiva, è di sottovalutarla e considerarla normale ed in parte è così. Certo è che, per alcune persone, diventa una vera e propria sofferenza. Quindi quali sono i segnali da non sottovalutare?
- Isolamento sociale e familiare: potrebbe verificarsi a seguito della separazione e della ferita una chiusura e un ritiro sociale e familiare. Non và mai sottovalutato;
- Comportamento controllante e ossessivo: si sviluppano comportamenti vissuti come fuori dal proprio controllo e pensieri che risultano difficili da gestire perché sempre focalizzati sulla persona interessata, proprio al fine di non accettare e non voltare pagina;
- Solitudine, depressione e pensieri negativi: possono emergere questi sintomi che, alla lunga, non sono detti reattivi e quindi in reazione ad un evento, ma rischiano di diventare identitari e quindi di far vivere la persona in questo stato psicologico disfunzionale.
Infine il fattore tempo è importante in quanto sicuramente sei mesi servono per fare un’adeguata elaborazione della separazione ma se perdura il tutto, và affrontato in modo nuovo.
Cosa fare con il cuore spezzato?
Esternare i propri sentimenti può essere un modo per provare a liberarsi del peso di un cuore spezzato che, se trattenuto, rischia di cronicizzarsi peggiorando la situazione generale. Può sembrare scontato, ma a volte è molto difficile metterlo in pratica.
Un percorso di psicoterapia può aiutarti a superare le ferite affettive!