Le relazioni affettive fanno emergere i bisogni e i desideri inconsci di ogni singola persona, costruiti nel corso della vita e anche dalla storia con la propria famiglia d’origine. Trovare la persona giusta, con la quale vivere un legame affettivo intenso ed esclusivo è l’obiettivo più condiviso nel mondo affettivo: alcune persone sono disposte anche a fare di tutto per avere un amore come desiderano, anche perdersi o vivere per l’altro.
In questo articolo ti racconterò come si arriva a sviluppare la sindrome della crocerossina, la co-dipendenza e il circolo disfunzionale che prende vita.
La sindrome della crocerossina come si sviluppa?
Le cause della sindrome della crocerossina vanno ricercate nell’infanzia, nella personalità, nello stile di vita, nell’educazione ricevuta, nei bisogni e nelle circostanze della vita attuale. Solitamente chi sviluppa tale sindrome è cresciuta in una famiglia in cui erano presenti genitori immaturi o problematici in cui i figli hanno fatto da genitori a loro e a fratelli e sorelle. Si tratta di persone che da bambine sono state adultizzate prima di aver sviluppato un’adeguata maturità affettiva: hanno imparato a non poter esprimere i propri bisogni affettivi e a non trovare soddisfazione di essi se non prendendosi cura di altri.
Nella vita adulta queste persone ripropongono tale schema relazionale accudendo persone problematiche, con l’obiettivo spesso di salvarle e di invertire anche la propria storia familiare. Infatti il livello di frustrazione presente per la propria famiglia porta queste persone a voler un risarcimento emotivo ed affettivo.
Alla base c’è una scarsa autostima proprio dovuta al fatto che la crocerossina non ha mai sperimentato di sentirsi amata senza la funzione di cura, e quindi senza pensare di valere abbastanza. Solo cercando di prendersi cura di qualcuno si sentirà funzionale.
Di chi si innamora la crocerossina?
L’innamoramento è quella fase della relazione nella quale ognuno ha bisogno di sentire i propri bisogni realizzati e quello della crocerossina è legato alla cura e al bisogno di salvare l’altro, perché così facendo si assicurerà amore eterno.
L’incastro con un uomo con problemi di dipendenza è spesso il legame per eccellenza: colui che vive una dipendenza, che sia da sostanze o da internet, gioco, ecc… , ha bisogno di trovare una persona che lo accetti anche con le fragilità, che lo accetti così com’è. E’ come se avesse bisogno di avere una persona che si dedica a lui anche se sembra quello che spesso, persone dipendenti, rifiutano. Il legame inizialmente sembrerà perfetto, entrambi sentono che l’altro lo salverà, in particolare la crocerossina si illude che l’amore renderà l’altro astinente da ogni dipendenza, lei basterà a lui. Il motto infatti della crocerossina è “Io ti aiuterò, tu starai meglio, mi sarai riconoscente e mi amerai”.
Ma cosa succede realmente nella relazione?
Ben presto, come in tutte le relazioni, arriva la delusione: la crocerossina vedrà che le sue cure non saranno sufficienti alla guarigione dell’altro e l’altro vivrà le attenzioni come controllo e come eccessive; inizieranno quindi i conflitti e la ricerca paradossale di salvare ed essere salvato che produrrà un circolo vizioso distruttivo, tossico.
Il legame che si costruirà sarà di co-dipendenza, ovvero della necessità di avere l’altro e di esserci per l’altro, il più delle volte nell’illusione dell’amore che amore non è. Infatti perché siamo amore dovrebbe essere basato sulla libertà di scegliere l’altro e non sulla necessità a scegliere di stare con lui.
Come guarire dalla sindrome della crocerossina?
Il primo passo per chi soffre della sindrome della crocerossina è essere consapevoli di soffrirne: la crocerossina molto spesso non si rende conto di essere la responsabile della propria sofferenza e per questo difficilmente cercherà aiuto da sola. Il più delle volte incontro persone con questa sindrome in psicoterapia con l’obiettivo di capire come aiutare l’altro della coppia, obiettivo che le porta a dover partire da se stesse. La sofferenza emotiva e psicologica presente in questa relazione di co-dipendenza con il dipendente, porterà la persona a sentirsi con scarsa autostima e con senso di ansia e di preoccupazione: non essere di aiuto e vedere il dipendente continuare a dipendere nonostante l’amore ricevuto, le farà sentire inutili.
Occorrerà imparare a sviluppare la propria autostima ed il proprio valore attraverso se stessi come esseri distinti, ascoltare quindi i propri bisogni, fornirsi ciò di cui si ha bisogno, imparare ad ascoltarsi in modo profondo e riconoscere la propria individualità. Spesso il percorso di psicoterapia, sia individuale che di coppia, aiuta le persone a condurre i passi nella giusta direzione della guarigione.
Io ti aiuterò, tu starai meglio, mi sarai riconoscente e mi amerai.