
Essere dipendenti di un rapporto e/o di una persona comporta dei grossi rischi per la salute psicologica di chi dipende, ma anche di altre aree della vita, come quella sociale, lavorativa e affettiva. Non tutte le persone sviluppano una dipendenza patologica quando vivono dei legami importanti e amano. Quindi perchè alcune persone sviluppano una dipendenza patologica? Che cosa si nasconde dietro? Queste ed altre domande troveranno risposta in questo articolo!
Che cos’è la dipendenza affettiva?
È una situazione di sofferenza in cui possono trovarsi uomini e donne che non riescono a fare a meno del proprio partner delegando all’altro parti significative di Sè e della propria personalità in cambio di una garanzia di affetto e rassicurazione. E’ la relazione stessa che diventa oggetto di dipendenza, vista come unica risoluzione ai propri vuoti affettivi, dove il partner assume il ruolo di “salvatore” e la sua assenza, anche temporanea, da e mantiene una sensazione profonda di non esistere. Il dipendente affettivo infatti prova un tale bisogno, assoluto e ossessivo, di rassicurazione e di certezze da indurre una sorta di “perdita dell’Io” ed una condizione in cui l’altro rappresenta il solo elemento di ebbrezza e di gratificazione possibile.
Coloro che dipendono, scambiano la dipendenza affettiva per amore, ma l’amore rende liberi e nell’amore esiste una dipendenza, ovvero quella forma di dipendenza sana che non crea sintomi psicologici e malessere.
Come riconoscerla?
I sintomi della dipendenza affettiva sono:
- terrore dell’abbandono e della separazione
- evidente mancanza di interesse per sé e per la propria vita
- paura di perdere la persona amata
- devozione estrema
- gelosia morbosa
- isolamento
- incapacità di tollerare la solitudine
- stato di allarme e di panico davanti alla minima contrarietà
- assenza totale di confini con il partner: la relazione è simbiosi e fusione
- paura di essere se stessi
- senso di colpa e rabbia.
Questi sintomi non devono essere tutti presenti, basta anche che siano solo un paio e che durino nel tempo, rendendo spesso la condizione di malessere costante.
Che cosa si nasconde dietro la dipendenza?
In psicoterapia non ci si ferma mai alla dipendenza, ovvero al sintomo, ma si utilizza il sintomo e quindi la dipendenza, per comprendere un significato più profondo. Le persone la sviluppano spesso per necessità, per bisogno, per gestire degli stati d’animo e delle emozioni, per affrontare dei traumi, per cercare, in poche parole, delle soluzioni ad uno stato di malessere profondo già presente in tenera età. I primi segnali di dipendenza affettiva si manifestano già verso l’adolescenza con le prime esperienze affettive o nei legami con i genitori.
Alla base della dipendenza affettiva nello specifico troviamo:
- insicurezza
- paura dell’abbandono
- bassa autostima
- scarsa fiducia negli altri
- ansia
- depressione
Quale sono le possibili terapie della Dipendenza Affettiva?
L’ottica sistemica relazionale aiuta nella comprensione di tale difficoltà in quanto è nelle relazioni spesso familiari e nella storia d’origine che si gettano le basi per tale sintomo dipendente. Spesso quando si ascoltano le storie di persone dipendenti affettive presentano storie di genitori in conflitto, esperienze di abbandono affettivo, dipendenza da sostanze e storie di abuso fisico e psicologico.
È importante aiutare colui o colei che sente tali difficoltà relazionali a dargli un significato e un senso, dal momento che essa non è frutto di una difficoltà interna alla persona ma frutto di esperienze relazionali vissute ed esperite. Grazie al lavoro di psicoterapia ciò che avviene è che tutto acquisisce un senso, attraverso connessioni e ricostruzioni. Ciò che è importante quando si lavora con la dipendenza affettiva è aiutare la persona a focalizzarsi su di sé, a ricordarsi le proprie risorse e ciò che rende la persona tale, unica.
Il percorso di psicoterapia diventa uno strumento importante di miglioramento e di cura, sia nell’individuo che nella coppia o nella famiglia.