Tutti almeno una volta nella vita ci siamo chiesti “Come sarebbe stato se…? , Ma mi cercherà o no? Avrò fatto o non fatto qualcosa di positivo? “, domande che iniziano spesso ancor prima che inizi il legame affettivo. Se ti trovi a farti queste domande il più delle volte vorrà dire che sei nella fase del “flirt” e dell’inizio del piacere. Ma cosa succede se la relazione non partisse? Saresti disposta ad andare in fondo e capire se questa conoscenza può offrirti di più?
In questo articolo cercherò di delineare la differenza tra le giuste domande da porsi in preda anche all’incertezza di una conoscenza e domande disfunzionali perché sono senza una valida risposta. Questo ti aiuterà a capire che “pensare una relazione non vuol dire viverla” e che spesso si sceglie di mantenere un rapporto “ideale” perché si sa che non funzionerebbe nella realtà.
Cosa succede quindi nelle primissime fasi di conoscenza?
Flirtare è una forma di comunicazione, di interazione umana che avviene nella fase di attrazione, uno dei momenti iniziali della seduzione in cui si viene valutati come possibili partner e in cui si è allo stesso tempo giudicati. È una fase che sembra piacevole, facile e istintiva ma per persone che temono di stare male, persone ferite affettivamente da una precedente relazione o persone con scarsa autostima, può essere una fase di forte ansia e incertezza. E quale diventa la soluzione spesso messa in atto? Pensare, pensare, pensare…. e a che cosa? Il più delle volte succede quello che chiamo anche in psicoterapia il ” viaggiare” per altre strade e opportunità.
Questa fase diventa una fase importante anche per un possibile futuro della relazione, ovvero si manifesta o meno la possibilità di farsi coinvolgere e vivere in un rapporto affettivo. Troppe domande, troppe risposte fai da te a troppi silenzi spesso rischiano di perpetuare l’illusione di un possibile rapporto nascondendo la realtà dei fatti. È la realtà che fa male a volte, ma nasconderla non è di certo una sana soluzione.
A cosa servono le mille domande?
Le domande sono ovviamente un moto di curiosità nella loro origine ma dipende, come tutti gli strumenti di conoscenza, da come vengono utilizzate. Io, in psicoterapia, dico spesso che le domande utili sono quelle alle quali abbiamo noi stessi delle possibili risposte, già quelle che riguardano gli altri o ciò che faranno o meno, sono spesso domande disfunzionali. Queste domande hanno però alcune possibili funzioni:
1. Strategia per gestire ansie e silenzi
2. Strategia per avere la sensazione di controllare la situazione
È già possibile capire dalle loro funzioni che spesso dipende dallo scopo con il quale facciamo le domande: ad esempio, persone con scarsa autostima che tendono a sviluppare pensieri ansiosi correlati a vissuti, si troveranno spesso a chiedersi e interrogarsi spesso, proprio perché l’incertezza non aiuta chi vive con ansia anche le relazioni.
Cosa puoi scegliere tu?
Fino a prova contraria, siamo gli artefici della nostra vita e possiamo sempre scegliere, anche se a volte ci sembra impossibile o difficile. Quando in psicoterapia ascolto storie di persone che vivono in balia di una relazione, mi rendo conto che è anche quello che loro stesse fanno che alimenta la situazione: non parlare chiaramente, non affrontare, sperare ed aspettare, immaginare, mettersi in dubbio, sono tutti atteggiamenti che li portano a vivere sempre la frustrazione dell’incertezza del legame. La paura infatti, ci fa evitare ciò che pensiamo ci possa spaventare, anche sapere che non siamo nella mente e nel cuore di una persona.
Puoi scegliere se dare spazio alla fantasia, all’illusione o se iniziare ad affrontare la vita con i rischi che entrambe le scelte implicano: una ti permette di mantenere una sensazione di esistenza l’altra ti permette di toccare con mano la realtà anche in breve tempo.
Vivere un legame vuol dire dover esporsi al rischio, alla possibilità di confliggere e di ritrovarsi.
Cosa ti può aiutare a dire che è una relazione sulla quale investire?
Una relazione duratura si basa essenzialmente sulla condivisione di valori simili, in cui entrambi si riconoscono e rispettano. Ovviamente prima affronti tali aspetti prima sicuramente uscirai e supererai una possibile delusione. Immagina di accettare l’incertezza per anni e di voler ad un certo punto accettare la realtà. Se non l’hai fato prima forse ti faceva paura, e ora immagini potrebbe risultarti impossibile. Ma è qui che sbagli, non lo è mai se scegli di vivere la vita e imparare a tollerare le delusioni.
Investi laddove ti senti incuriosito, attratto, rispettato e accolto. Il rispetto non dovrebbe mai mancare e, chi non risponde o sparisce, non sempre vuole farsi desiderare. Ormai diventa anche un modo per non vivere un legame a pieno, e non è detto che dipenda da te anzi. Se aspetti e speri di certo lo sarà.
So che questo passaggio dal pensare al vivere non è semplice in nessun settore della vita, ancor più in relazioni che richiamano legami passati. Per affrontare anche questi aspetti la psicoterapia può aiutarti, io posso aiutarti.