
5 modi per imparare a dire NO.
Che sia a casa, al lavoro e con amici, dire NO può diventare una vera e propria impresa.Il più delle volte si teme di dire NO per paura di perdere qualcosa o qualcuno, per il timore di essere giudicati come “cattivi” o essere visti male. Non si pensa però, agli effetti negativi di questo aspetto su di sé!
Imparare a dire No aiuta a migliorare il benessere psicologico, l’autostima e le relazioni in generale proprio perché facendo così, si mette un confine interpersonale necessario alla costruzione del proprio benessere.

Quando la relazione ti mette ansia
Quando la relazione affettiva genera ansia, come dico spesso in psicoterapia, non c’è da spaventarsi anzi. L’ansia ti dice che qualcosa deve cambiare e se riesci ad affrontarla al meglio, potresti scoprire molto su di te e sul tuo sistema relazionale.

3 passi per ripartire dopo la fine di una relazione
Le relazioni non sono solo fonte di benessere e di gioia, possono diventare anche spiacevoli soprattutto quando ti si spezza il cuore.
Il dolore affettivo non lascia scampo alla mente e al cuore e, come per tutte le ferite della vita, è il come le si affronta che può aiutare nella guarigione. Tu non sei le tue ferite. …ma se lo diventi, anche la tua vita e la tua persona ne risentirà. In questo articolo ti accompagnerò alla ricerca del senso del dolore e delle ferite attraverso anche la mia modalità di affrontarle in terapia.
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Fantasticare o vivere le relazioni: la scelta è tua.
Quante volte ci siamo domandati se una relazione nascerà o no? Andiamo alla scoperta delle domande giuste da porsi e come affrontare nuove relazioni

5 modi per gestire l’ansia da relazione
Vivere relazioni affettive è un tassello importante della vita, non tutti però si approcciano alle relazioni con serenità e leggerezza. Ecco 5 consigli per gestire l’ansia da relazione

5 caratteristiche di una “relazione sana”
Sai davvero riconoscere una relazione sana? Ecco alcuni consigli e segnali a cui fare attenzione per migliorare le tue relazioni

Come si sceglie il proprio partner
In questo articolo ti spiegherò come avviene una scelta affettiva di coppia e su che basi si sviluppa.
La relazione familiare e la sua storia sono di certo fondamentali per comprendere ciò che ci orienta alla scelta del partner.
La famiglia ha un ruolo decisivo nella ricerca dell’altro, infatti si dice che “cerchiamo qualcuno che sia utile a definire i nostri rapporti con la famiglia d’origine” e questo ci dice quanto sia importante la relazione familiare nella costruzione del nostro futuro.
Più essa è positiva, maggiormente facilitato/a sarai nelle relazioni. Più è complessa e non risolta più ti vincola. Oltre a questo aspetto la consapevolezza è ciò che fa sempre la differenza. Essere consapevoli della storia di vita può aiutare a cambiare, a migliorare e a decidere che tipo di relazioni vuoi costruire.
Cosa ci orienta nella scelta del partner?
Bisogni, desideri e idee che abbiamo su come dovrebbe essere la relazione di coppia: questi sono alcuni degli ingredienti che ci orientano nella scelta di una persona. Ciò che unisce due persone a livello psicologico e relazionale viene detto “patto di coppia” e si forma sulla base di desideri, bisogni o paure che rimandano alle esperienze affettive passate e spesso non risolte.
Ti aspetti di trovare conforto fuori dalla relazione quando il conforto è dentro di te e spesso nella comprensione della tua storia. In particolare, si dice che puoi scegliere qualcuno al fine di rivendicare una tua storia familiare.
Premessa questa spiegazione, credo sia ora più intuitivo il ruolo della storia familiare e la sua importanza: soprattutto diventa utile comprenderla, narrarla e superarla per aiutarti ad essere libero di ricercare ciò che vuoi nelle relazioni.
Tutte le coppie sottoscrivono un contratto la cui caratteristica principale è quella di assomigliare ad un iceberg: la parte emersa è costituita da regole esplicite e accordi consapevoli, mentre la parte sommersa è costituita dai vincoli non consapevoli di natura affettivo–emotiva, relativa all’attesa di ognuno dei partner nell’altro, andando a determinare l’illusione.
La scelta del partner
Quello che le persone non sanno è che le modalità che spingono le persone a intraprendere una relazione sono di due tipi e partono dalla famiglia d’origine che, in questo processo relazionale, funge da faro:
• Uguaglianza: ovvero replicando un modello famigliare che è stato vissuto come positivo e da ricercare;
• Compensazione/Rivendicazione: cercando di superare le ferite e le difficoltà avute nella mia famiglia d’origine attraverso la persona che mi sceglierò.
È visibile nell’immediato cosa accade nei diversi casi e come la famiglia sia una bussola per orientarci nelle nostre relazioni affettive. Non ne siamo però consapevoli se non si fa un lavoro specifico e di presa di consapevolezza.
È proprio alla luce di quello che non sappiamo che l’altro si aspetta e di cui spesso neanche lui ha consapevolezza, che arrivano conflitti e litigi o delusione. Tuttavia, se da una parte le coppie sperimentano nuovi contratti relazionali come ai giorni d’oggi, le idee delle famiglie d’origine e della società in generale intorno ai ruoli, ai diritti e responsabilità della moglie e del marito, del padre e della madre, esercitano una influenza molto potente sui contratti e sui modelli interattivi che evolvono nel corso del ciclo vitale della coppia.
Quando la scelta del partner risulta sbagliata?
Ovviamente la scelta può risultare anche non quella giusta, magari non nell’immediato. Questo non vuol dire che ci sia qualcosa di sbagliato nel rapporto ma che i bisogni che hanno orientato la scelta possono essere cambiati, superati e arrivati di nuovi.
Ecco perchè è importante essere flessibili, comunicare e ascoltare nella relazione affettiva dal momento che questi sono gli ingredienti per relazioni sane.
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5 segnali essenziali per investire in una relazione di coppia
Vivere relazioni efficaci di coppia ha degli effetti decisamente importanti per la vita di ogni persona: migliora la qualità della vita e rende più efficace anche la gestione del tempo libero e quotidiano.
Troppo spesso ascolto storie di persone che non vivono relazioni sane, con una dubbia idea di sé e con l’autostima che viene costantemente minata. Sicuramente ci sono anche storie, per fortuna, di relazioni sane e che aiutano a rendere la vita decisamente migliore.
Come mai le relazioni sono così importanti?
- Non siamo delle isole, per quanto a volte alcune persone lo possano desiderare, il più delle volte l’isolamento è una risposta alla delusione o alla paura della sofferenza relazionale. L’essere umano è un animale sociale e per questa ragione ha bisogno di comunicare con i propri simili. È nella nostra indole il ricercare il contatto sociale, il vivere con i nostri simili e il condividere con loro le nostre azioni ed emozioni.
- Il senso del sé dipende anche dalle relazioni. Infatti, quando siamo piccoli le relazioni con i nostri genitori sono le prime esperienze sociali e affettive che, se funzionano sufficientemente bene, ci assicureranno una solidità relazionale nella vita affettiva.
- L’identità ha bisogno di relazioni. Amicizie, sia infantili che adulte, ci aiutano a costruire la nostra identità attraverso la somiglianza e la differenza: ecco perché anche le relazioni tra pari sono fondamentali.
Come iniziano le relazioni per noi importanti?
-VICINANZA: ci piacciono le persone più vicine a noi. La vicinanza accende la simpatia e l’attesa di incontrare qualcuno la aumenta, perché le nostre vite sono piene di persone con cui abbiamo bisogno di un’interazione continua.
-SOMIGLIANZA: ci piacciono coloro che sono simili a noi. Essa determina la piacevolezza delle persone e qualcuno agisce come noi, ci piace.
–RECIPROCITA’: ci piacciono coloro a cui piacciamo. La simpatia di solito deve essere reciproca. L’impegno della relazione deve essere preso da entrambe le parti, funziona solo se le persone si riconoscono. Quest’ultima regola, in particolare, non vale solo per le relazioni affettiva ma anche per quelle amorose. Per poter costruire una relazioni amorosa è importante che vi sia l’impegno nel costruire qualcosa di futuro. Troppo spesso , oggi, ci si trova a vivere relazioni disimpegnate ovvero relazioni dove il tipico progetto “NOI” fatica ad avviarsi.
Quali sono i segnali che ti indicano se è sano o meno investire in una specifica relazione?
- Reciprocità: una relazione per essere sana , anche all’inizio, necessità di tale caratteristica. La reciprocità ti aiuterà a sentirti in sintonia con l’altro, a sentirti in connessione e intimità. Senza questo aspetto sarai probabilmente tu a trascinare la relazione ed a investirci. Non potresti però trovare di peggio: un conto è buttarsi in una relazione e poi magari scoprire che non ha funzionato. Altro contro è il trovarsi da soli in una presunta relazione di coppia.
- Rispetto: senza di esso non può esserci una relazione. Prima, però, di poter pretendere del rispetto è necessario che tu stessa impari a rispettarti e l’esempio migliore del rispetto per te stessa è la scelta delle persone di cui ti circondi.
- Comunicazione: senza comunicazione non c’è alcun tipo di relazione. Si dice che è impossibile non comunicare: se non comunichiamo a parole comunica infatti per noi il nostro corpo. Un rapporto per essere produttivo e fruttuoso necessita di condivisione e comunicazione: è facile sorvolare su questi aspetti nelle prime fasi di un rapporto ma facendolo si può minare il successo stesso della relazione sul lungo periodo.
- Intimità: ci possono essere diverse forme di intimità, tante quante sono le aree importanti di vita affettiva (sessuale , intellettiva, fisica ecc…). Essere intimi significa, in linea generale, essere intimi a tal punto da poter condividere diversi aspetti della propria quotidianità. L’intimità viene spesso scambiata per sessualità ma sono due cose ben diverse e sono entrambe necessarie per un rapporto sano e soddisfacente.
- Impegno: senza di esso di che relazione potremmo mai parlare?! Non volersi impegnare in una relazione o nelle relazioni vuol dire farsi esclusivamente trascinare dagli eventi finché tutto va bene. Ma non sempre possiamo semplicemente osservare solo le cose che succedono da sole. Perchè una coppia funzioni viene richiesto implicitamente una certa dose di sano impegno, quell’impegno che ti sprona per te e per l’altro, che ti spinge a ricercare soluzioni anziché a lasciare la relazione al primo momento di crisi.
Occorre precisare che non esiste una “ricetta unica” per un sano rapporto di coppia, dal momento che ogni rapporto assume caratteristiche ben precise in base alla personalità dei due partner, tuttavia è possibile individuare tre elementi fondamentali per il benessere di una coppia:
Attrazione: è praticamente la base della vita in coppia, in quanto aiuta ad accrescere l’intesa e la complicità tra i partner.
Empatia: che consente di vedere ogni cosa dalla propria ottica e dall’ottica dell’altro, e permette quindi di agire sapendo sempre cosa all’altro è gradito e cosa invece è sgradito.
Impegno: l’ultimo di questa lista ma il più importante ed indispensabile, anche per aiutarti a capire se è giusto continuare ad investire o meno nella relazione.
Solo tu puoi sapere come ti fa SENTIRE un rapporto e solo tu puoi scegliere se investirci o meno. In questo articolo ho però cercato di aiutarti ad individuare alcuni aspetti indispensabili che non possono non esserci e che, se presenti nella relazione, ti aiuteranno a vivere con maggiore serenità il tuo legame.
Se desideri maggiori informazioni o se vuoi fissare un appuntamento per migliorare alcuni aspetti di te o della tua coppia coppia, compila il form qui sotto:
Seceda in Love
29 Agosto, 2021 @ 9:00 am – 6:30 pm
“Se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola”
Gremellini

Avendo come conduttrici due Psicologhe e Psicoterapeute con esperienza clinica relazionale e di coppia il percorso è pensato in termini di psicologia positiva e potrai scaricarne le spese al 19% in quanto rientrano tra le spese mediche e sanitarie.

Il costo della formazione è di € 160 (spese detraibili nel 730)
Dettagli
- Data:
- 29 Agosto, 2021
- Ora:
-
9:00 am – 6:30 pm
- Prezzo:
- 160,00€
- Categoria Evento:
- Relazioni di coppia
- Tag Evento:
- comunicazione nella coppia, coppia, relazione di coppia, terapia di coppia
Organizzatore
- dott.sse Lisa Sartori e Monica Pilla
- Telefono:
- 349.7867274

7 vantaggi del conflitto nelle relazioni
Come esseri umani siamo portati a non apprezzare il litigio e ad evitarlo. Così facendo, però, ci perdiamo la vera essenza delle relazioni umane. Attenzione: questo non vuol dire che puoi permetterti insulti, atteggiamenti prevaricatori e bullizzanti nei confronti dell’altro.

In questo articolo desidero accompagnarti verso una visione differente del conflitto più arricchente che distruttivo, più avvicinante che distanziante. Ecco perché imparare a confliggere in maniera efficace può portarti enormi vantaggi in qualsiasi tipo di relazione, da quella affettive e familiari a quelle sociali e lavorative.
Per prima cosa è importante parlare di COMUNICAZIONE, in quanto la relazione è di fatto COMUNICAZIONE: si pensi ad esempio ad un assioma della comunicazione che dice che “è impossibile non comunicare“. Si comunica sempre anche nel silenzio, in una smorfia e in una postura, soprattutto nel litigio.
Pensa ai social network e all’impossibilità di litigare costruttivamente su questo mezzo, così come alla libertà di decidere di interrompere bruscamente ogni tipo di conversazione con l’altro. Questa modalità potrebbe essere utile, a volte, soprattutto nelle relazioni distruttive. Gli effetti negativi sul lungo termine sono però legati all’incapacità nel gestire le frustrazioni. Ecco perché affrontare il conflitto diventa ancor più importante.
Come si costruisce un conflitto utile?
Per prima cosa ci sono delle piccole regole di comunicazione che possono aiutarti a fare la tua parte nel conflitto e in maniera positiva. Perché, ad esempio, evitare di dire ciò che ti ferisce, che ti blocca o che ti rende insoddisfatto non è utile al fine della relazione, a prescindere dalla sua natura: credo sia importate aiutarti a migliorare questo aspetto della comunicazione.
Come puoi migliorare la tua comunicazione nel conflitto?
- non usare il TU nella comunicazione questo ti porta a sollecitare l’altro e ad assumere un tono accusatorio;
- parla di come ti senti anziché dell’altro, questo ti aiuterà ad abbassare la rabbia ed a fare in modo che l’altro si connetta alla tua emotività senza sentirsi attaccato;
- se senti che la tua emotività è alta (su una scala da 0 a 10 dove 0 è assente e 10 altissima) ad esempio da 7 a 10, temporeggia comunicandolo in modo da non lasciare fraintendimenti per affrontare l’argomento quando l’emotività sarà scesa;
- ascolta il punto di vista dell’altro e metti in discussione le tue ragioni, che con esse non si va molto distanti.
Quali sono dunque i vantaggi del conflitto costruttivo?
- esprimi te stesso e i tuoi bisogni così da poter vivere bene un rapporto, definendo cosa puoi accettare e cosa no,
- impari ad ascoltare in maniera attiva lavorando sul tuo giudizio, così facendo potrai sentirti meno attaccato nei conflitti;
- ti definisci nella relazione e dunque sarai anche più chiaro agli occhi dell’altro;
- agisci sul presente determinando il tuo futuro;
- dai un segnale all’altro del tuo confine sano e che più in là non può spingersi;
- ti assumi la tua responsabilità nella relazione senza delegare all’altro ed impari a trovare strategie di risoluzione del conflitto;
- cresci nella relazione.
Ma quali sono i fattori che ti possono portare a perpetuare un conflitto distruttivo?
Spesso la tua storia familiare e le esperienze pregresse della vita ti formano sia come essere umano che come comunicatore. Ad esempio, essere cresciuto in una famiglia con forti livelli di conflitto distruttivo spesso ti accecano dal vedere altre possibilità. Inoltre vi sono idee su di te (ad esempio quella di essere buono, passivo, vittima ecc…) che non ti aiutano a definirti in maniera flessibile nelle relazioni e che quindi non sono utili per te.