
La dipendenza dalla corsa, spesso chiamata runner’s high o dipendenza da esercizio, è un fenomeno in cui una persona sviluppa un forte bisogno fisico o psicologico di correre. Questo può andare oltre i normali benefici fisici e psicologici che l’attività fisica può fornire, trasformandosi in un comportamento compulsivo che può avere effetti negativi sulla salute psicologica in primis. Molte volte infatti mi capita di imbattermi in persone che arrivano in psicoterapia a seguito di un infortunio fisico che impedisce loro di esercitare lo sport facendo aumentare progressivamente un malessere psicologico che può sfociare in ansia e depressione! In questo articolo ti aiuterò a capire quali sono i segnali della dipendenza e che significato psicologico assume.
I sintomi del dipendente dalla corsa
Riconoscere una dipendenza dalla corsa può essere difficile, soprattutto perché l’esercizio fisico, in generale, è benefico per la salute. Tuttavia, quando la corsa diventa compulsiva e ha effetti negativi sulla vita di una persona, è importante fare attenzione ai segnali di dipendenza. Ecco alcuni segnali che potrebbero indicare una dipendenza dalla corsa:
Frequenza eccessiva: Correre ogni giorno, a volte anche più volte al giorno, nonostante dolori, infortuni o stanchezza;
Impossibilità di smettere: Non riuscire a rinunciare alla corsa, anche quando ci si sente esausti o si ha bisogno di riposo;
Negligenza per altre attività: Dedizione eccessiva alla corsa a scapito di altre attività quotidiane;
Mancanza di soddisfazione: La sensazione che correre non sia mai abbastanza, anche dopo aver raggiunto obiettivi personali.
Perchè si sviluppa questa dipendenza?
La dipendenza dalla corsa è solo una delle varie dipendenze comportamentali che sono collegate alla ricerca compulsiva di benefici psicologici e di specifiche sensazioni. Infatti coloro che dipendono dalla corsa tendono a utilizzare questo comportamento, questa passione, come un tappo rispetto ad aspetti psicologici. Ad esempio moltissime persone riportano la necessità di scaricare le tensioni accumulate nella giornata e di non pensare a ciò che genera sofferenza. In poche parole la corsa è un ottimo modo per distogliere l’attenzione dai propri pensieri, spesso vissuti come negativi ed ingombranti, a favore della concentrazione sul fisico e sullo sforzo.
Qual’è il momento più critico per un dipendente dalla corsa?
Come tutte le dipendenze il problema emerge quando si è impossibilitati a mantenerla quotidianamente. Moltissime persone infatti arrivano in psicoterapia a seguito di un infortunio che genera ansia e stress. L’idea infatti di pensare alla propria vita, di avere tempi più blandi o semplicemente di non provare quelle sensazioni fisiche esplosive porta queste persone a temere la depressione e a confonderla con altre sensazioni del tutto lecite e normali, come la noia.
Come affrontarla al meglio?
Perchè la corsa possa non diventare una dipendenza è necessario mettere in atto alcune piccole attenzioni e soprattutto riconoscere quando diventa un sostituto del pensiero psicologico, o la risposta ad un problema emotivo o la negazione di tale emotività. Nello specifico:
- Ascoltare il corpo: È importante riconoscere i segnali di fatica o dolore e concedersi il tempo di riposo necessario.
- Stabilire obiettivi equilibrati: Pianificare l’attività fisica in modo che non diventi un obbligo o una fonte di stress.
- Varietà nelle attività: Alternare la corsa con altre forme di esercizio o attività sociali per mantenere un equilibrio sano.
- Supporto psicologico: In alcuni casi, potrebbe essere utile parlare con un professionista, come un psicologo o un terapista, per affrontare la dipendenza e identificare eventuali cause sottostanti.
Quando chiedere aiuto?
Richiedere uno spazio di psicoterapia può non essere facile per chi ha una dipendenza anche perchè vi è la tendenza a normalizzarla per paura di doverci rinunciare. Ma chiedere aiuto diventa il primo passo per poter scegliere liberamente di correre senza la paura che gli aspetti emotivi e psicologici ti divorino.