
Le relazioni – anche se finite – lasciano un segno. I momenti belli (o difficili), le abitudini condivise, e l’intimità emotiva non spariscono all’improvviso. La mente tende a ripensare a ciò che ha significato qualcosa e a trattenere ciò che non vuoi lasciare. Non sempre pensare a qualcuno significa avere un problema psicologico e spesso l’ansia diventa manifestazione di questa paura, insieme a quella di stare per sempre male. In questo articolo ti racconterò quando e se preoccuparti.
Perchè si chiude una relazione?
Chiudere una relazione è una delle esperienze emotive più difficili che si possano affrontare, e i motivi possono essere molto diversi, a seconda delle persone, del contesto e della fase di vita. Ecco i motivi più comuni per cui una relazione può finire:
1. Mancanza di comunicazione reale; Quando le persone smettono di parlarsi sinceramente, o non riescono a comprendersi, nascono incomprensioni, frustrazioni, e distanza emotiva. La comunicazione è la base: senza di essa, la relazione si svuota.
2. Aspettative diverse; se i due partner vogliono cose diverse (per esempio, uno desidera una famiglia, l’altro vuole libertà; uno vuole stabilità, l’altro è ancora incerto), si crea uno squilibrio che può diventare insostenibile.
3. Amore non più reciproco; A volte, anche se doloroso da ammettere, l’amore cambia o finisce per uno dei due. Non sempre è colpa di qualcuno: può succedere, soprattutto se la relazione si è trascinata o si è evoluta in direzioni diverse.
4. Tradimenti o perdita di fiducia; Quando si rompe la fiducia – con bugie, tradimenti o comportamenti ambigui – diventa molto difficile ricostruire. Anche se si perdona, qualcosa dentro cambia e spesso porta alla fine del legame.
Cosa succede quando chiudi una relazione?
Chiudere una relazione può far male, ma in certi casi è un atto di verità e coraggio, sia per sé stessi che per l’altro. Chiudere una relazione è come attraversare un piccolo (o grande) lutto emotivo anche se vederlo come un lutto non è spesso utile per la configurazione negativa del termine. Anche se è stata una tua scelta, o se era inevitabile, qualcosa dentro cambia profondamente e anche come status sociale. Nello specifico:
- esplosione di sintimenti;
- astinenza;
- senso di vuoto;
- viaggio nel passato.
Quando pensare all’ex diventa un problema psicologico?
Pensare al proprio ex è normale dopo una rottura, ma può diventare un problema psicologico quando quei pensieri iniziano a interferire seriamente con la tua vita quotidiana, la tua stabilità emotiva o la tua capacità di andare avanti. Fai attenzione ad alcuni segnali:
Pensieri ossessivi e azioni di controllo;
Quando idealizzi la relazione e neghi la realtà;
Quando smetti di voler far cose e vivere la tua vita…
Nello specifico non preoccuparti se senti che la persona è ancora viva nella tua mente e nel tuo cuore, preoccupati quando la tua vita ne risente.
Cosa fare se ti riconosci in questi segnali?
- Non vergognarti: è più comune di quanto pensi.
- Parlane con qualcuno: amici fidati, o ancora meglio, uno psicologo.
- Inizia un percorso personale: anche solo per capire perché ti ha colpito così tanto e cosa c’è dietro quel legame.
- Metti dei confini: stop ai social, alle chat, ai ricordi costanti.
- Riconnettiti con te stesso/a: torna a te, alle tue passioni, alla tua autonomia.
La psicoterapia è il luogo adatto per prenderti cura della tua psiche e delle tue emozioni.