Soffrire di disturbi alimentari implica vivere un mondo affettivo e relazionale spesso ritirato, rigido e controllante. Tutto questo è accompagnato da una bassa autostima e dalla tendenza a pensarsi come “non amabili”. In questo articolo voglio accompagnarti alla scoperta del possibile legame tra disturbi alimentari e dipendenza affettiva.
In psicoterapia ascolto spesso storie di persone che arrivano ad incontrarmi per difficoltà relazionali e che hanno avuto o sono in corso problematiche alimentari: sia verso il controllo restrittivo (anoressia) sia verso il discontrollo (bulimia). Le emozioni ovviamente coinvolte in un legame affettivo possono generare difficoltà ulteriori per chi cerca anche un controllo o discontrollo alimentare e questo non è di aiuto nel vivere senza dipendere un legame affettivo.
Disturbi alimentari e relazioni, quale legame?
Si tende a pensare che problematiche come l’anoressia nervosa o la bulimia abbiano a che fare con l’appetito, come se si trattasse di disfunzioni di natura prettamente organica. In realtà esprimono un disagio che, nella maggior parte dei casi, ha a che fare con le relazioni e parte di certo anche dalla famiglia d’origine. Considerando che i disturbi alimentari sono una forma di comunicazione, gli altri e le relazioni svolgono un ruolo decisivo. Il disturbo alimentare si crea in maniera silenziosa spesso dentro le mura domestiche, di fronte alla necessità di comunicare una forma di disagio vissuto e/o osservato, che sia il più delle volte familiare.
Come terapeuta familiare non posso non parlare della terapia familiare come quella terapia sicuramente tra le più efficaci per tali disturbi: relazioni tra madre e figlia, legami difficile con il padre e/o con il maschile della famiglia, conflitti familiari nella e con la famiglia d’origine più allargata come nonni e zii…Questo sono alcune delle possibili situazioni che accomunano disturbi alimentari e che, ovviamente, condizionano anche il futuro affettivo del giovane adulto e/o adolescente. Massimo Recalcati nel libro “L’ultima cena: anoressia e bulimia” definisce questi disturbi alimentari come malattie d’amore, intendendo la restrizione alimentare, rifiuto del cibo oppure ricerca spasmodica dello stesso siano una ricerca di affetto, detta appunto fame d’amore.
Dipendenza affettiva e disturbi alimentari, quale connessioni?
Che sia presente o passato, il disturbo alimentare incide spesso sulla dimensione affettiva: scarsa autostima e la paura di vivere relazioni insoddisfacenti e/o non totalizzanti, e/o non perfette o non sazianti, porta la persona (il più femminile) a ricercare rapporti simbiotici ed esclusivi. Tale ricerca può sfociare in difficoltà relazionali che si avvicinano alla dipendenza affettiva o diventano tali.
La dipendenza affettiva può presentarsi come CONSEGUENZA del disturbo alimentare o il disturbo alimentare come CONSEGUENZA della dipendenza affettiva.
A prescindere dal processo che porta la persona a sviluppare la dipendenza affettiva ci sono delle esperienze che accomunano le varie storie:
-insicurezza affettiva;
-bassa autostima;
-paura di stare soli;
-paura di non essere all’altezza;
-ricerca di forti emozioni;
Le emozioni che prendono vita in un rapporto affettivo possono essere anche destabilizzanti se accompagnati da pensieri negativi e dalla sensazione di non meritare amore, pensiero spesso presente in storie di problematiche alimentari.
Quando diventa una dipendenza affettiva?
SI parla di dipendenza affettiva come di una vera e propria dipendenza da sostanze che prende vita quando l’idea di non aver più l’altro e la relazione diventa intollerante e fonte di ansia e paura. In questo caso se il sintomo alimentare compare a seguito della dinamica dipendente spesso diventa anche un modo per tenere fermo l’altro o per riprendere il controllo su ciò che non si controlla più. Coloro che hanno un disturbo alimentare dipendono dal cibo e anche dagli affetti per sentirsi vivi e per sviluppare un’idea di sé migliore e compensatoria di quella originale. In breve spesso sono persone che non si sono sentite amate nelle loro famiglie, o importanti, e ricercano nella dipendenza tale importanza, illudendosi di trovarla.
Come gestire la fame insaziabile di amore?
La voglia di amare ed essere amati porta sia allo sviluppo del disturbo alimentare con la possibilità di sfociare in ipercontrollo o discontrollo alimentare, spesso attivando modalità di controllo rigido e ossessivo, elementi presenti anche nelle dinamiche affettive.
Il cibo può diventare un modo per autocurarsi o punirti in una relazione affettiva insoddisfacente ma non è la soluzione perchè quella arriva con la psicoterapia. La fame d’amore diventa una vera e propria fame emotiva ed affettiva, spesso conseguente a relazioni familiari non soddisfacenti e/o vissute come poco affettive, e che se non affrontata in psicoterapia ti vincola nella vita affettiva.
Avere delle difficoltà è più che naturale e che sia una dipendenza affettiva e/o alimentare poco cambia in quanto è comunque un sintomo e quindi una forma di comunicazione: che cosa vuoi comunicare e a chi? da chi hai bisogno di essere vista e amata? sei sicura che sia la persona attuale o sente che è qualcosa di più antico?
Contattami per migliorare il rapporto con te stessa e cambiare le tue relazioni.
Fame di cibo o fame insaziabile d’amore?