Come esseri umani siamo portati a non apprezzare il litigio e ad evitarlo. Così facendo, però, ci perdiamo la vera essenza delle relazioni umane. Attenzione: questo non vuol dire che puoi permetterti insulti, atteggiamenti prevaricatori e bullizzanti nei confronti dell’altro.
In questo articolo desidero accompagnarti verso una visione differente del conflitto più arricchente che distruttivo, più avvicinante che distanziante. Ecco perché imparare a confliggere in maniera efficace può portarti enormi vantaggi in qualsiasi tipo di relazione, da quella affettive e familiari a quelle sociali e lavorative.
Per prima cosa è importante parlare di COMUNICAZIONE, in quanto la relazione è di fatto COMUNICAZIONE: si pensi ad esempio ad un assioma della comunicazione che dice che “è impossibile non comunicare“. Si comunica sempre anche nel silenzio, in una smorfia e in una postura, soprattutto nel litigio.
Pensa ai social network e all’impossibilità di litigare costruttivamente su questo mezzo, così come alla libertà di decidere di interrompere bruscamente ogni tipo di conversazione con l’altro. Questa modalità potrebbe essere utile, a volte, soprattutto nelle relazioni distruttive. Gli effetti negativi sul lungo termine sono però legati all’incapacità nel gestire le frustrazioni. Ecco perché affrontare il conflitto diventa ancor più importante.
Come si costruisce un conflitto utile?
Per prima cosa ci sono delle piccole regole di comunicazione che possono aiutarti a fare la tua parte nel conflitto e in maniera positiva. Perché, ad esempio, evitare di dire ciò che ti ferisce, che ti blocca o che ti rende insoddisfatto non è utile al fine della relazione, a prescindere dalla sua natura: credo sia importate aiutarti a migliorare questo aspetto della comunicazione.
Come puoi migliorare la tua comunicazione nel conflitto?
- non usare il TU nella comunicazione questo ti porta a sollecitare l’altro e ad assumere un tono accusatorio;
- parla di come ti senti anziché dell’altro, questo ti aiuterà ad abbassare la rabbia ed a fare in modo che l’altro si connetta alla tua emotività senza sentirsi attaccato;
- se senti che la tua emotività è alta (su una scala da 0 a 10 dove 0 è assente e 10 altissima) ad esempio da 7 a 10, temporeggia comunicandolo in modo da non lasciare fraintendimenti per affrontare l’argomento quando l’emotività sarà scesa;
- ascolta il punto di vista dell’altro e metti in discussione le tue ragioni, che con esse non si va molto distanti.
Quali sono dunque i vantaggi del conflitto costruttivo?
- esprimi te stesso e i tuoi bisogni così da poter vivere bene un rapporto, definendo cosa puoi accettare e cosa no,
- impari ad ascoltare in maniera attiva lavorando sul tuo giudizio, così facendo potrai sentirti meno attaccato nei conflitti;
- ti definisci nella relazione e dunque sarai anche più chiaro agli occhi dell’altro;
- agisci sul presente determinando il tuo futuro;
- dai un segnale all’altro del tuo confine sano e che più in là non può spingersi;
- ti assumi la tua responsabilità nella relazione senza delegare all’altro ed impari a trovare strategie di risoluzione del conflitto;
- cresci nella relazione.
Ma quali sono i fattori che ti possono portare a perpetuare un conflitto distruttivo?
Spesso la tua storia familiare e le esperienze pregresse della vita ti formano sia come essere umano che come comunicatore. Ad esempio, essere cresciuto in una famiglia con forti livelli di conflitto distruttivo spesso ti accecano dal vedere altre possibilità. Inoltre vi sono idee su di te (ad esempio quella di essere buono, passivo, vittima ecc…) che non ti aiutano a definirti in maniera flessibile nelle relazioni e che quindi non sono utili per te.