Perché a volte risulta complicato lasciare andare una persona? perché ci si aggrappa al ricordo e al legame? Saper chiudere un legame, separarsi dalle persone e dalle storie è necessario perchè aumenta anche la qualità della vita. Ma moltissime persone fanno una gran fatica a farlo, sentendo un costante richiamo all’altro e al ricordo del rapporto, al fine spesso di fare tacere le proprie paure.
In questo articolo ti accompagnerò alla scoperta di come poter staccarti da una persona, senza pretendere di cancellarla.
Che cosa si intende per “staccarsi psicologicamente”?
A livello psicologico le separazioni, di qualsiasi tipo, possono essere vissute in svariate modalità. C’è chi le accetta, senza fare troppa opposizione e che si oppone con tutto se stesso.
La differenza di gestione dipende da svariati fattori:
- storia personale e familiare;
- consapevolezza;
- risorse personali, emotive e sociali;
- livello di autostima
- amore proprio.
Questo significa che, coloro che si oppongono e resistono alla fine di una relazione non riuscendo a lasciare andare l’altro, sono maggiormente predisposti a farlo anche per eventi già accaduti nel passato, e non elaborati. Resistere alla fine di un legame non significa, come si pensa nel senso comune, che sia la dimostrazione della dedizione e del sacrificio per l’altro, anzi. Diventa un modo per non andare avanti, rimuginare e rivendicare il passato.
Quali sono gli effetti sul benessere psicologico?
Non riuscire a costruire una distanza psicologica dall’altro, anche finchè si è nel vivo del rapporto, comporta alcuni effetti nocivi nella salute psicologica:
- dipendenza emotiva: la persona tenderà a dipendere emotivamente dall’altro e a sentirsi progressivamente in balia;
- confusione: lo stato di confusione arriva come conseguenza al non sentire di riuscire a gestire se stessi e il rapporto;
- ansia e panico; questi stati fisiologici vengono generati dal pensiero costante di poter perdere l’altro, proprio perché per la persona diventa un problema insuperabile e qualcosa da evitare;
- umore basso e pensieri negativi: la persona tenderà ad avere un umore decisamente basso, influenzato dai pensieri negativi che prenderanno il sopravvento anche verso il futuro.
Tutto ciò si presenta anche dopo una separazione, quando l’altro sembra sempre nei pensieri e sembra influenzare la quotidianità.
Cosa puoi fare tu?
Come tutte le situazioni di sofferenza, tu puoi fare la differenza per te stesso. Troppo spesso si tende a sottovalutare il potere di costruire sane abitudini quotidiane, la gestione dei pensieri e di se stessi. Non è importante ciò che ti accade, ma come lo affronti perché quella è la tua scelta. Parlo di scelta consapevolmente, perché scegliere di vivere nel fantasma di ciò che è stato di certo non ti aiuta ad andare avanti, ma tu devi assicurarti di non alimentare vani tentativi di mantenimento del legame. Una delle difficoltà di coloro che tendono a continuare a sentirsi legati e a vivere nel passato è l’assenza di confini, ingrediente indispensabile al mantenere un proprio centro!
Nello specifico puoi iniziare con il fare 5 passi:
- mettiti al centro della tua vita, con azioni quotidiane centrare su di te e non sugli altri;
- non alimentare false speranze con pensieri ipotetici, ricordati i motivi che portavano anche te a non stare bene nel legame;
- non controllare social o altri canali comunicativi dell’altro;
- scegli di mettere un punto, anziché costanti virgole;
- affronta le tue paure, sono quelle che danno vita al ricordo.
Ovviamente questi passi non sono immediati e facili, anzi, ma implicano la scelta di non viversi più come passivi alla vita, ma accettare che anche la sofferenza psicologica può essere determinata dalle nostre scelte e reazioni, non solo da ciò che accade.
Grazie alla psicoterapia potrai trovare uno spazio di ascolto empatico ed attivo che ti aiuterà ad elaborare sia il passato che il futuro.
Prendere le distanze vuol dire scegliere di stare meglio, di essere soddisfatti, che cosa aspetti a costruire delle sane distanze?