“Dott.ssa stiamo insieme ma lui non lo sa ancora”… questa frase sembra strana ma non per chi ha bisogno di immaginarsi amabile e in una relazione. Immaginare di essere in una relazione, illudersi e fantasticare capita molto spesso nelle relazioni, soprattutto ai tempi dei social network. Chi sembra ricadere maggiormente nella tendenza a creare storie e relazioni immaginarie sono persone adulte e giovanissimi. Vivere in un mondo di relazioni immaginarie è spesso una modalità utilizzata al fine di evitare la solitudine o per evitare la scelta di chiudere! In questo articolo ti aiuto a capire e conoscere il mondo delle relazioni immaginarie e le implicazioni nella salute psicologica.
Perchè si crea un amore immaginario?
L’amore prima di essere tale passa la fase dell’innamoramento, fase nella quale l’immaginazione prende il sopravvento. E’ una fase normale, sana e necessario nelle storie d’amore ma anche una fase che può durare fin troppo, ovvero non dare spazio all’amore e vivere nell’innamoramento. La curiosità è che esistono persone che , anche se raccontano di vivere un rapporto o arriva in psicoterapia per sofferenze amorose, in realtà non hanno una vera e propria relazione. Ma perchè?
La risposta è da ricercare nel bisogno di amore estremo e quasi esistenziale che queste persone sviluppano così come anche in una visione egoista e individuale del rapporto. Nello specifico per stare in una relazione serve una reciprocità, un dirsi che ci si impegna, una direzione comune. Invece coloro che amano senza una relazione, o si innamorano di ciò che desiderano a prescindere dall’altro.
Come riconoscere che è immaginario?
Ammettere che l’altro non è disponibile al legame, che l’amore che si prova è da sola una parte, non è facile per coloro che necessitano di amore. Detta francamente meglio pensare di essere amati o di amare, anzichè accettare di essere soli o non ricambiati. La verità fa male e per queste persone che hanno bisogno d’amore è dura e faticosa.
E’ semplice riconoscere l’amore immaginario, con 3 segnali:
- non è ricambiato;
- pensieri spesso diventano ossessivi;
- si rifiuta il confronto con la realtà, ovvero si nega la realtà.
Inoltre i sintomi più frequenti sono:
- ansia e ossessione e compulsione;
- depressione;
- dipendenza affettiva;
- insicurezza
- bassa autostima
Come poterne uscire?
Uscire da qualcosa che non è mai iniziato non è facile ma non impossibile. La persona deve lavorare in psicoterapia per riconoscere i difficili meccanismi di negazione e di rifiuti che si mettono in atto. Inoltre sintomi quali la ansia, paura, angoscia e ossessione sono i più frequenti. Ricordati che la psicoterapia può aiutarti a riparare l’idea che hai di te di non amato, non amabile, e migliorare così da cambiare le tue relazioni.