L’amicizia è un esperienza fondamentale ed importantissima per la vita dell’individuo, fin dalle primissime relazioni sociali. Esistono varie modalità di amicizia, che via via si modificano nel corso del tempo e si adattano ai cambiamenti. Al pari dell’amore, anche l’amicizia per essere “vera” e fonte di benessere deve essere fondata sulla cooperazione e la reciprocità tra due persone in grado di mantenere la loro autonomia, nonostante un certo grado di reciproco bisogno. Quando invece ci troviamo di fronte a relazioni in cui l’amico è vissuto come un sostegno di un’autostima vacillante, non si può parlare di vera amicizia ma di forme malsane in cui si annida il seme della dipendenza affettiva.
Chi è il dipendente affettivo in amicizia?
In generale il dipendente affettivo non si ritiene degno d’amore e ne è estremamente bisognoso, bisogno che lo spinge a fare di tutto per mantenere rapporti e legami anche oltre la sua volontà. Anche nell’amicizia come in amore, corre il rischio di instaurare un rapporto non paritario con l’altro, cercando di trovare nel rapporto di amicizia la conferma del proprio valore e il riempimento del proprio vuoto interiore. Queste persone tenderanno quindi a instaurare modalità di rapporto asimmetriche e simbiotiche, basate su tentativi costanti di conquista dell’altro e di totale coinvolgimento.
Nello specifico il D.A presenta alcuni comportamenti tipici:
- Costruisce relazioni assimmetriche, basate sulla totale cura e attenzione per l’altro, a discapito dei propri bisogno o desideri;
- Costruisce rapporti simbiotici ed esclusivi, con l’obiettivo di riempire un vuoto interiore attraverso la ricerca esclusiva dell’altro.
- Agisce atteggiamenti di conquista e di anticipazione dei bisogni, andando ad esempio a fare regali, ad offrire o pagare, al fine di rendersi indispensabile e di attirare ancor di più l’amico.
Questi comportamenti non aiutano il dipendente affettivo nel sentirsi meglio, anzi, aumentano la frustrazione perchè non troverà un ricambio e una reciprocità nella dipendenza.
A livello psicologico il dipendente affettivo si sente:
- insicuro e spesso in ansia;
- sperimenta la paura dell’abbandono;
- gelosia e pensieri ossessivi sono spesso presenti per la paura che qualcosa minacci la relazione.
Perchè si diventa dipendenti affettivi?
Alla base della dipendenza affettiva ci sono almeno due aspetti:
- bassa autostima;
- bisogno di amore e senso di vuoto.
Il dipendente affettivo non si sente meritevole di amore ed è per lo più stato sempre il “bravo bambino” ovvero quello che doveva sempre fare la cosa giusta per l’altro, on storie familiari invischianti nella cura e con la paura per ferite di amicizie o tradimenti.
Come uscirne?
Dipendenti affettivi non si nasce, ma si diventa, per la propria storia familiare, relazionale e le proprie insicurezze. I primissimi segnali della dipendenza affettiva si riscontrano già nell’adolescenza e nel come vengono vissute le prime amicizie significative. Se ti senti adolescenti che tende a dipendere o sei un adulto che è stanco di dipendere, la psicoterapia ti potrà essere di grande aiuto per affrontare il tuo passato e modificare le tue relazioni, imparando a colmare da solo il vuoto, perchè, comunque, non ci sarà mai nessuno che potrà farlo al posto tuo!