La paura del confronto può impedire alle persone di vivere la propria vita sia sociale che affettiva, per la costante tendenza a paragonarsi e criticare. Questa paura ha una precisa origine che spesso va ricercata nelle proprie famiglie d’origine e nelle primissime esperienze di socializzazione. L’estate diventa il periodo dell’anno dove aumentano le aspettative su di sé e dove il confronto con gli altri è all’ordine del giorno… vacanze, social, fisico ecc.
In questo articolo ti accompagnerò a comprendere come si sviluppa la paura del confronto e come poterla fronteggiare nel periodo estivo.
Come si sviluppa la paura del confronto?
Come la maggior parte delle fobie, la paura deriva da esperienze passate che hanno segnato l’idea di sè, in particolare esperienze nella fascia di vita 0-15, proprio nel momento evolutivo maggiore.
Ad esempio può arrivare da contesti quali:
- Famiglia: storie di famiglie dove il confronto era all’ordine del giorno, sia tra fratelli ma anche con il contesto esterno, dove l’autostima e il fare per piacere a sé non è abbastanza sviluppato e incentivato;
- Scuola: difficoltà di apprendimento e relazionali in anni scolastici facilitano il confronto con gli altri e la paura del giudizio;
- Amore e amicizia: le primissime esperienze sono da considerarsi importanti per lo sviluppo dell’idea di sé. Se ti senti in difetto, di non valere abbastanza e di essere facilmente sostituibile intraprenderai relazioni disfunzionali.
Come riconoscerla?
Alcuni segnali tipici della paura del confronto sono:
- bassa autostima;
- sensibilità accentuata;
- personalità poco strutturata;
- L’aver subito molte critiche, in particolare dai genitori o da chi nella nostra vita si è imposto come “modello”;
- L’essere cresciuti con l’idea che l’immagine di sé da lasciare agli altri sia la cosa più importante.
Come superarla?
Molto di ciò che pensi e fai nella quotidianità ti porta nella strada giusta o sbagliata per affrontare il problema. Vivere l’estate con la perenne paura di essere meno di altri e di venire confrontati ti fa vivere dentro una gabbia.
Infatti il primo passo da fare è quello di intraprendere un percorso di psicoterapia che ti aiuti a migliorare la relazione con te stesso, a rivedere le idee che hai su di te e a cambiarle laddove necessario. Al di là del percorso, ci sono piccole attenzioni quotidiane che potremmo vedere come sane abitudini che potresti intraprendere:
- controlla meno possibile i social;
- riduci il tempo di esposizione a informazioni e social;
- concentrati su te stesso con attività semplici quotidiane;
- stoppa i pensieri negativi e distruttivi su di te;
- inizia a scrivere solo cose positive, anche un pensiero al giorno su di te!
Mi raccomando, vivere dipendendo dal giudizio degli altri significa vivere in un costante vincolo e limite con se stessi, anche nelle tue relazioni amorose e di amicizia.
Intraprendere un percorso di psicoterapia ti può aiutare ad apprendere la fiducia in te stesso e ad aumentare l’autostima. Inizia ora, anche se è estate, perché il confronto con te stesso non conosce pause.
In estate aumenta il confronto con gli altri e anche l’insicurezza