Il conflitto di coppia mette a dura prova tutte le coppie, non esistono situazioni nelle quali non vi è conflitto, anche se non espresso ma comunque presente. Imparare a superarlo è la sfida delle relazioni affettive, proprio per l’aiuto che rappresenta: lo stesso conflitto, laddove gestito, aiuta anche a crescere, ad evolvere e cambiare. Ecco perché desidero accompagnarti in questo mondo per aiutarti a guardare al litigio con occhi diversi.
Non è sempre facile fare i passi coordinati e diretti verso la stessa strada, ma non è necessario spaventarsi. Imparare a leggere il conflitto anche come opportunità è sicuramente una risorsa relazionale piuttosto che un limite.
A cosa serve litigare?
Litigare significa incontrarsi, e senza incontro viene meno tutto l’aspetto relazionale. Molte persone temono il conflitto giudicandolo come negativo e distruttivo. Ovviamente la sua natura non è tale in quanto aiuta a capirsi, a migliorarsi e a crescere sia come coppia ma anche come famiglia, amici, colleghi. Per sua natura, è utile perché consente di evolvere nella relazione, di crescere e di esprimere i tuoi bisogni.
Il conflitto prende avvio spesso da un granello di sabbia, attraverso una comunicazione inefficace e che lascia spazio a malintesi e/o a non risolti.
Come avviene la dinamica del conflitto?
Nella comunicazione si trovano sempre due messaggi:
- contenuto “cosa dico”;
- relazione “cosa dico della nostra relazione attraverso il conflitto (ci tengo, non mi fido, sono solo ecc…)”.
Il più delle volte il conflitto parte dalla relazione (ovvero da come ci si sente nel legame, nella coppia) e si manifesta attraverso ciò che si dice e/o si fa.
Per raccontarti come poter migliorare la gestione del conflitto dobbiamo prima conoscerlo per bene. Infatti esistono due tipi di conflitto:
- Simmetrico: basato su un comportamento competitivo che fa sì che il conflitto sembra non concludersi mai, perchè nessuno dei due cede, arrivando a quella che si chiama lotta di potere;
- Complementare: non vi è un comportamento competitivo tra i due partecipanti al processo ma una prassi comportamentale con una ridondanza nel comportamento, ad esempio “io dico questo e tu fai cosi”, sempre.
Che sia simmetrico o complementare c’è sempre il rischio che il conflitto diventi un circolo vizioso dal quale la coppia fatica ad uscirne in maniera costruttiva.
Quali sono le strategie per poter litigare in maniera efficace?
Per migliorare la tua capacità di litigare poni attenzione ad alcune semplici accortezze comunicative:
- gestisci le tue emozioni: chi teme il conflitto o non lo accoglie, tende a reprimere le proprie emozioni e non comunicarle, facendo l’effetto opposto: aumentandole.
- aspetta che passi la rabbia: prenditi tempo e non rispondere o parlare mentre sei arrabbiato o se vedi l’altro che non ti può ascoltare;
- evita di usare il TU: facendo così aumenterai il conflitto e l’altro non ti ascolterà ma si difenderà;
- parla di te: se devi dire che qualcosa ti ha ferito parti dal dire come ti sei sentito;
- tieni un diario, sia individuale che di coppia:questo aiuta a prendere consapevolezza di quanto accaduto e di ciò che veramente vale la pena dirsi e dire;
- accetta che non tutto è perfetto;
- esprimi i tuoi bisogni e non evitare di comunicare.
E se non bastasse?
Cambiare l’altro è spesso il desiderio di chi sente di essere ferito ma è illusorio perché il cambiamento può essere costruito insieme partendo, però, da un punto di partenza importante: “qual è la mia responsabilità in questa situazione o nel conflitto?”.
Il messaggio che spero di averti trasmesso è che la coppia per definizione deve poter “evolvere/cambiare”, perché senza questa flessibilità non può progredire. Nello specifico è importante imparare ad ascoltare, comunicare e temporeggiare ed esercitarti in prima persona per iniziare a fare la tua parte per migliorare la relazione e la comunicazione.
Laddove sentissi la necessità di chiedere aiuto ad un professionista, ricorda che anche come individuo o come coppia,
i problemi li hanno tutti però chi va in psicoterapia li vuole risolvere.