
La sfida più grande per il dipendente affettivo e attraversare le emozioni e il dolore della relazione e del legame: paradossalmente il dipendente affettivo pensa che più soffre più ama, più prova dolore, più allora il legame è forte e vero. Ma la dimensione emotiva spaventa molto il dipendente affettivo soprattutto perché teme l’abbandono e il dover stare solo senza la sua sostanza: la relazione. In questo articolo ti accompagnerò alla scoperta del ciclo emotivo del dipendente affettivo e di come esso diventi un circolo vizioso da destrutturare e combattere.
Cosa prova il Dipendente Affettivo?
Per aiutarti a capire che cosa sente e prova il dipendente affettivo ti cito alcune parole scritte da “Chuck Palahniuk”, scrittore statunitense sull’argomento che rendono moltissimo quello che ascolto tutti i giorni in psicoterapia:
“Io ho bisogno che qualcuno abbia bisogno di me, ecco cosa. Ho bisogno di qualcuno per cui essere indispensabile. Di una persona che si divori tutto il mio tempo libero, il mio ego, la mia attenzione. Qualcuno che dipenda da me. Una dipendenza reciproca. Come una medicina, che può farti bene e male al tempo stesso” .
Questo è ciò che prova il dipendente affettivo, un bisogno estremo e dirompente di essere nella vita dell’altro e di non sentire altro che emozioni positive, forti e intense. E’ come se dovesse sempre essere “fatto di relazione”.
Quali sono le fasi del ciclo emotivo del Dipendente Affettivo?
Secondo il modello di Pia Mellody esistono alcune fasi che caratterizzano il dipendente affettivo( detto da lei D.A) nella costruzione della relazione ed esse sono:
1. Fase dell’attrazione e della seduzione che tanto attrae il dipendente affettivo. Infatti il partner che esercita la seduzione fa sentire il D.A forte e importante;
2. Fase della fantasia del salvatore che fa vedere il partner come il salvatore, come se fosse idealizzato e spesso perfetto così come lo si ricercava;
3. Fase del sollievo dal dolore che porta il D.A a sentire che,le dolorose sensazioni di vuoto, solitudine e assenza di valore ed importanza, cessano momentaneamente. Questa fase del ciclo viene chiamata «romance».
4. Fase dell’incremento del bisogno e di negazione della realtà nella quale il DA inizia a percepire e manifestare un crescente bisogno di attenzioni, contatto e presenza e diventa maggiormente richiedente. Il partner evitante inizia a sfuggire diventando sempre meno presente nella relazione, ma il DA non vuole vedere questi segnali e ne nega l’evidenza giustificando il partner: «è molto impegnato a lavoro», «ha il diritto di stare un po’ con gli amici», ecc.
5. Fase del crollo della negazione ovvero gradualmente, il DA realizza i comportamenti di allontanamento e la distanza posta dal partner evitante. Inizia a guardare la realtà e la negazione cessa, si accorge di non essere centrale nella vita del partner. Iniziano litigi e conflitti così come scelta di chiusura del legame che viene subita dal DA. E’ qui che iniziano i comportamenti ossessivi del controllo del partner, soprattutto perché il D.A nega la realtà al fine di mantenere il legame.
6. La fase del ritiro il DA finalmente comprende di essere stato lasciato per qualcuno o qualcosa più importante per il partner. Entra nella fase del ritiro in seguito alla rimozione della «droga» (partner). Ma se nelle dipendenze da sostanza la cessazione dell’assunzione porta al recupero, nella DA no: si riattivano le antiche emozioni di vuoto, abbandono, paura, gelosia, rabbia e insieme ad esse, quelle più concrete e relative al momento presente di perdita di una persona, della sicurezza economica, di una casa o altri beni materiali, di un ruolo sociale ecc. E’ qui che si crea il SOVRACCARICO EMOTIVO che porta la persona a non vivere bene con pensieri depressivi. Ansia e panico, insonnia, ossessione ….
7. La fase dell’ossessione dove il DA sposta il fuoco dell’ossessione dal partner idealizzato a come riportare indietro il partner o su come vendicarsi.
8. La fase dell’acting-out compulsivo: il DA a questo punto agisce compulsivamente comportamenti atti a avere sollievo dal dolore come un Nuovo ciclo emotivo con un altro partner, Recupera la relazione con il partner evitante e ricomincia il ciclo precedente, Comportamenti provocatori per avere l’attenzione dell’ex, Tentativi di seduzione dell’ex, Minacce per ottenere attenzioni…
9. La fase di Re-Innesco dove si riprende il ciclo con lo stesso partner iniziale o si attiva per ricercare altro partner.
Questo ciclo ti aiuta a capire come si arriva alla dipendenza affettiva e anche come i suoi sintomi si nutrono di alcune attivazioni emotive che risultano di difficile gestione per la persona. Ovviamente il tutto può presentarsi con diverse intensità. La capacità del terapeuta deve essere quella di accompagnare la persona a spezzare questo circolo vizioso attivando altre strategie di gestione emotiva.
Il dipendente affettivo pensa che più soffre più ama, più prova dolore, più allora il legame è forte e vero.