
Il mondo delle dipendenze è un mondo complesso e ricco di possibili manifestazioni della dipendenza: sostanze, gioco, sesso, alimentazione, shopping, relazioni; ecco dove la dipendenza si manifesta. Per DIPENDENZA si intende un’alterazione del comportamento che da semplice e comune abitudine diventa una ricerca esagerata del piacere attraverso sostanze o comportamenti che sfociano in una condizione patologica.
La persona dipendente perde ogni possibilità di controllo sull’abitudine, sempre. La dipendenza si sviluppa in maniera sottile e progressiva, di solito in momenti della vita di difficoltà e di ansia o depressione, a seguito anche di eventi traumatici e di fallimenti esperienziali.
Esiste una dipendenza sana?
Nel mio lavoro ascolto storie quotidianamente, queste storie spesso parlano di dipendenza, non sempre patologica; la dipendenza, quella sana, viene sperimentata da tutti perché ha a che vedere con quello che si apprende fin dai primissimi momenti di nascita, addirittura ancora prima.
Infatti la nascita è, insieme al periodo di gravidanza, la prima forma di dipendenza alla quale si è esposti. Si dipende per vivere, per i primissimi bisogni di cibo e sussistenza; da li però si impara a poco a poco a sviluppare progressive indipendenze che non mettono però in discussione i rapporti con i genitori o con le figure di accudimento.
E’ proprio da qui che, la dipendenza, diventa però anche positiva perché si impara a dipendere senza però perdere la propria indipendenza, aspetto fondamentale per vivere al meglio il mondo delle relazioni affettive.
Quando una dipendenza diventa patologica?
La dipendenza, per essere intesa come patologica, necessita di invalidare la vita della persona e della rete familiare e affettiva collegata. La persona non riesce a portare avanti le proprie attività quotidiane, inizia a dover dire spesso bugie per mantenere il comportamento dipendente e tutta la vita si orienta attorno al mantenimento di tale dipendenza. Via via si perdono relazioni, contatti e anche lavori, non solo nel mondo delle sostanze ma anche in altre forme di dipendenza, non meno gravi.
Cosa succede quindi anche nelle relazioni?
Le relazioni possono diventare, anche per chi ha già una dipendenza primaria, una dipendenza anche se conseguente ad altre forme.
Ad esempio, può capitare che alcune persone con precedenti dipendenze, nell’incontrare una persona e nel costruire una relazione, attivino aspetti di dipendenza che passa inizialmente verso una totale dedizione all’altro, attenzione eccessiva ma contestualizzata dalla fase dell’innamoramento.
Ti chiederai perché sia così scontato che via sia questo approccio dipendente alle relazioni; questo perché gli aspetti emotivi ed affettivi, derivanti dalle relazioni, richiamano alle mancanze soprattutto infantili, alla paura di non andare bene, alla paura di essere abbandonati.
Proprio per questa instabilità affettiva si costruiscono relazioni dipendenti, ovvero relazioni che vincolano e legano, non con libertà affettiva ma con una paura costante di poter perdere la propria fonte di benessere, cioè l’altro e la relazione.
La dipendenza affettiva può essere reattiva appunto ad alcune situazioni di forte ansia e instabilità o anche di per sé una dipendenza, dipende sempre dalla storia di vita e d’origine della persona.
Come vivere una relazione affettiva con un sano equilibrio?
Ti starai chiedendo se sia possibile o meno portare avanti relazioni sane anche se un tempo dipendenti da altro, ebbene la risposta è sì, soprattutto perché affrontare tematiche di dipendenza e relazionali è di certo un desiderio e una volontà. Deve infatti avvenire il primo passo come per affrontare ogni forma di dipendenza, ovvero il RICONOSCERE di avere una difficoltà come la dipendenza e di CHIEDERE AIUTO.
Infatti spesso le persone con dipendenze vengono “portate” in terapia o dalle conseguenze delle dipendenze o dai familiari preoccupati. Ecco quindi che, lavorare per vivere relazioni sane implica riconoscere che, come si vive la relazione non è così sano, non è funzionale se ormai totalizzante per la persona che dipende. Ricorda inoltre che si può dipendere anche senza una co dipendenza, ovvero un comportamento relazionale reciproco.
Come possono riconoscere se è una dipendenza affettiva?
Anthony Giddens distingue tre principali caratteristiche della “love addiction” che la connotano esattamente come una vera e propria forma di dipendenza:
1. Il piacere connesso all’amore: definito anche ebbrezza, ovvero la sensazione di euforia sperimentata in funzione delle reazioni manifestate dal partner rispetto ai propri comportamenti.
2. La tolleranza: anche definita in questo contesto come “dose“, che consiste nel bisogno di aumentare la quantità di tempo da trascorrere in compagnia del partner, riducendo sempre di più il tempo autonomo proprio e dell’altro e i contatti con l’esterno della coppia;
3 . l’incapacità di controllare il proprio comportamento: connessa alla perdita della capacità critica relativa a sé, alla situazione e all’altro. Una riduzione critica e di guida razionale che, nel lungo termine, crea vergogna e rimorso. Da queste caratteristiche si evince la similitudine e la forte connessione con la dipendenza più antica che conosciamo ovvero da sostanze, per l’aspetto di intollerabilità dell’assenza, l’astinenza e il bisogno di trascorrere sempre più tempo con l’oggetto della dipendenza, dedicando forze e tempo ad esso più che a se stessi e agli altri.
L’altro non viene visto per quello che è ma per le caratteristiche utili a me, per compensare bisogni ed emozioni spesso sgradevoli. Ecco perché la dipendenza affettiva non è amore, perché l’amore rende liberi mentre nella dipendenza ci sentiamo vincolati in maniera reciproca.
Riassumendo, la dipendenza affettiva è caratterizzata da:
1. Incapacità ad essere felici
2. Astinenza per l’assenza del partner
3. Fatica a concludere la relazione
4. Isolamento e rinuncia ad altre attività o persone
5. Bisogno di compiacere insaziabile
6. Negazione della propria identità
Se senti di vivere in una dimensione di coppia dipendente che ti fa soffrire, sia di co-dipendenza o di dipendenza unidirezionale, ricordati che puoi chiedere aiuto e affrontarla sia in psicoterapia di coppia che individuale.
L’altro non viene visto per quello che è ma per le caratteristiche utili a me, per compensare bisogni ed emozioni spesso sgradevoli. Ecco perché la dipendenza affettiva non è amore, perché l’amore rende liberi mentre nella dipendenza ci sentiamo vincolati in maniera reciproca.