La rabbia è un’emozione prima e come tale è impossibile non provarla nella vita. Nonostante la sua natura innata è curioso il fatto che spesso alcune persone riferiscono di non riuscire ad arrabbiarsi, di non essere in grado di reagire. La vita nelle relazioni è spesso turbolenta come in parte è giusto che sia, perché le relazioni spesso diventano il luogo metaforico dove “scaricare” dolori e gioie della vita.
Cos’è la rabbia ed a cosa serve
La rabbia è un sentimento primordiale, di base, che è determinato dall’istinto di difendersi per sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova. Quindi, possiamo dire che la rabbia inizialmente ha una funzione adattiva. La rabbia è dunque utile ma spesso viene percepita come negativa, ovvero da evitare. Questo accade perché la gestione della rabbia viene spesso meno e le persone manifestano atteggiamenti aggressivi spesso verso oggetti e/o persone. Nella maggior parte dei casi, quindi, non è la rabbia il problema ma lo è la sua gestione che può sfociare, se inesistente, ad agiti distruttivi.
Questa tendenza a confondere rabbia con aggressività ha portato alla tendenza a “rifiutarla” o “nasconderla” perché ritenuta sbagliata o negativa. D. mi riferiva a colloquio che a casa sua non ci si poteva arrabbiare perché sembrava brutto. Piuttosto si sopportava e si sperava che passasse tutto.
Ho scelto di scrivere questo pensiero di D., persona che ho seguito per difficoltà relazionali, al fine di introdurre il tema della famiglia d’origine e del suo ruolo nella gestione ed espressione emotiva.
La famiglia d’origine gioca un ruolo determinante nel mondo delle emozioni: alcune sono permesse, altre vietate spesso implicitamente nel corso delle azioni quotidiane. Ad esempio messaggi come “non piangere perché lo fanno i deboli” è un messaggio che ti lascia intendere che piangere non sia per persone forti…
Perché la rabbia è necessaria nelle relazioni
E’ impossibile avere una relazione e non arrabbiarsi, a prescindere dalla sua natura che sia amicale, affettiva, familiare o lavorativa.
Se però prendiamo le relazioni tossiche, la rabbia ti aiuta a mettere un confine tra te e l’altro, a permetterti di sentire ciò che ti ferisce e difendere la tua persona. Saper dire “Quello che hai detto/fatto/pensato mi fa star male/mi fa arrabbiare” può essere un forte strumento contro le incomprensioni e l’impotenza nella relazione.
La rabbia, affinché ci regali il suo lato positivo, è necessario saperla gestire. Ecco alcuni passi che ti consentiranno di utilizzare al meglio la rabbia nelle tue relazioni:
- temporeggia, non rispondere immediatamente alla rabbia
- ascolta te stesso, mentre prendi tempo chiediti cosa ti fa arrabbiare e come ti senti (spesso se ascolti la rabbia sentirai altre emozioni/sensazioni come tristezza, paura, solitudine, delusione ecc…)
- comunicala successivamente e esprimi chiaramente come ti sei sentita/o nel momento della rabbia
A tutti coloro che affermano di non riuscire a sentire la rabbia, ricordo che tutti, prima o poi la proviamo. E’ necessario però allenarci a riconoscerla. Per chi vive spesso momenti di tristezza e di rassegnazione, ad esempio, allenarsi a sentire la rabbia è un buon modo per recuperare anche energie utili per riuscire a cambiare la situazione.
Come puoi fare dunque per imparare a riconoscere la rabbia? Basta una semplice domanda che potrai iniziare a farti: “Avrei dei buoni motivi per arrabbiarmi?”
Ricorda: la rabbia ti è utile e se la ascolterai saprai anche riuscire a prendere delle migliori decisioni a tuo beneficio e non a quello degli altri. Chi non si concede di esprimere la rabbia, spesso non conosce i propri bisogni.