
“Trattenere la rabbia e il rancore è come tenere in mano un carbone ardente con l’intento di getterlo a qualcun altro: sei tu quello che viene bruciato” ( Buddha).
Questo articolo nasce dal mio desiderio di dedicare del tempo alla rabbia e alla sua utilità. Spesso ascolto storie di persone che giudicano negativamente tale emozione, la rifiutano, non la nominano , insomma le danno una sorta di super potere perché, come disse una persona, “ da essa è meglio prendere le distanze“.
Ma è proprio così?
La rabbia fa parte delle emozioni primarie insieme a tristezza, disgusto, felicità, gioia, sorpresa e disprezzo. Queste sono emozioni innate e sono riscontrabili in qualsiasi popolazione, per questo sono definite primarie ovvero universali. Le emozioni secondarie, invece, sono quelle che originano dalla combinazione delle emozioni primarie e si sviluppano con la crescita dell’individuo e con l’interazione sociali. Emerge che culturalmente ci saranno delle differenze nell’espressione delle emozioni in quanto spesso esse possono essere inibite dalla cultura di appartenenza. In questo articolo guarderemo nello specifico alla rabbia, non tanto soffermandoci sugli aspetti di aggressività, di paura e di pericolo che da essa può scaturire ma introducendo l’idea di rabbia come ” utile”. Per la maggior parte delle teorie la rabbia rappresenta la tipica reazione alla frustrazione e alla costrizione, sia fisica che psicologica ma contemporaneamente può assumere valenza comunicativa. E’ in tale chiave che essa viene intesa e restituita alla persona all’interno di un percorso di psicoterapia.
La rabbia quindi può essere utile per svariati motivi che elencherò qui di seguito:
- La rabbia è essenziale e benefica in quanto ci fornisce informazioni su ciò che è sbagliato;
- E’ una risposta protettiva biologica in quanto contribuisce alla sopravvivenza della specie e ci permette di difenderci in maniera adeguata;
- Può diventare uno stimolo di cambiamento perché ci fornisce informazioni su ciò che ci arreca rabbia e che quindi ci procura frustrazione;
- E’ utile perché energia vitale che spesso , se usata in maniera utile ed efficace, aiuta la persona a prendersi qualcosa per sé di positivo.
Ecco gli aspetti di utilità della rabbia ed è importante, alla luce anche di quanto scritto, non soffocarla, negarla o allontanarla perché ci fornisce molte informazioni sulla nostra vita sociale, familiare e con noi stessi. Essa può diventare una sorta di onda colma di energia positiva e di creatività.
Come si lavora in Psicoterapia sulla rabbia?
Il lavoro di psicoterapia sulla rabbia può vertere su due aspetti: la gestione di essa al fine di ridurla o il riconoscimento di essa per farla emergere in maniera utile per la persona e per il sistema di persone in cui è inserita. Ovviamente la psicoterapia è una sorta di allenamento mentale a guardare la realtà con occhi diversi, creando scenari differenti e maggiormenti confrotevoli per la persona che porta la difficoltà, essa però ci tengo a sottolineare che non è magia ma ristrutturazione e cambiamento. Ecco perché la rabbia e il lavoro su di essa generalmente parte dal ragionare insieme sul significato di questa rabbia, andando ad individuare situazioni, luoghi o persone con cui emerge maggiormente. Proviamo a collegarla al nostro modo di percepirla e viverla sia psicologicamente che fisicamente, cercando di gestirla piuttosto che controllarla. Dal punto di vista sistemico è interessante come il lavoro si sofferma anche ad analizzare come mai la rabbia sia diventata così invalidante, da quando e verso chi essa è maggiormente presente per provare ad inserirla all’interno del sistema familiare di appartenenza, riconoscendone un ruolo e una funzione comunicativa.
E’ importante non spaventarsi di fronte alla rabbia e alla sua energia ma coglierne l’aspetto più evolutivo e costruttivo, come ad esempio la rabbia per qualcuno che ci ha lasciato o per un lavoro che non ci soddisfa. Esse sono tutte informazioni utili e che se ascoltare aiutano l’individuo, la coppia o la famiglia a prendere strade diverse, magari nuove.
Molte difficoltà adolescenziali come l‘autolesionismo, le dipendenze, l’aggressività, l’isolamento, la depressione possono presentare componenti significative di rabbia ed è importante che essa possa trovare un luogo dove emergere ed acquisire nuovi significati.
Attraverso la Psicoterapia sistemico – familiare non si lavora solo sull’individuo ma anche sui diversi sistemi nei quali esso è inserito.
Contattatemi per maggiori informazioni.
Dott.ssa Lisa Sartori _ Psicologa e Psicoterapeuta Sistemico – Familiare.