Si dice che “al cuor non si comanda” e tale formulazione ci suggerisce quanto le emozioni affettiva sia decisamente importanti per la vita di tutti noi. Alcune però assumono aspetti disfunzionali e manipolatori, che portano la relazione fino alla distruzione, con il rischio di distruggere anche chi la vive.
Quando ci si relaziona con un manipolatore affettivo si subisce una violenza, per lo più psicologica, tale da uscirne annientati e che può lasciare strascichi per molto tempo se non adeguatamente affrontata. In questo articolo, approfondiremo cosa significa in psicologia manipolazione affettiva.
La sensazione di “sentirsi sbagliata, di non valere, di non andare bene, di non essere all’altezza” e altre sensazioni sono spesso riscontrabili in chi vive dentro ad una relazione con manipolazione affettiva.
Che cos’è la manipolazione affettiva?
Che sia un legame d’amicizia o un legame di amore, la manipolazione affettiva consiste nell'”usare” gli altri per raggiungere i propri interessi. Nella nostra società, questa forma di persuasione viene utilizzata in diversi contesti: nel lavoro, nelle relazioni sentimentali e familiari o persino attraverso la pubblicità.
Essendo anche una forma di comunicazione può accadere che sia una strategia di comunicazione utilizzata anche nelle prime fasi della relazione di corteggiamento o per avere dei vantaggi; ad esempio, nella nostra infanzia, per ottenere un giocattolo o una caramella. Il problema sorge quando diventa la modalità predominante all’interno di una relazione con le altre persone e smette di essere una strategia passeggera.
La manipolazione psicologica affettiva può apparire in ogni tipo di relazione: pensiamo alla manipolazione affettiva dei genitori, di una madre oppure a quella nell’amicizia.
Come riconoscerla?
Come tutte le relazioni tossiche riconoscere la manipolazione affettiva diventa un modo per liberarsene. Senza la consapevolezza delle dinamiche che si attivano, è molto difficile uscirne. Dal momento che mi occupo di tali difficoltà e ascolto molte storie di donne che “si sentono sbagliate”, mi trovo ad accompagnare alcune persone al riconoscimento di tali aspetti ma, non solo vissute, ma anche costruite e generate a loro volta. La forma spesso tipica è quella della “comunicazione verbale” e dell’utilizzo di “punti deboli” al fine di attaccare. Per fare ciò colui o colei che agisce la manipolazione è intima rispetto a contenuti e vita della persona, ecco perché si parla di legami affettivi.
Alcune forme di manipolazioni avvengono anche nella coppia e in coppia si possono affrontare. Ovviamente è indispensabile la reciprocità e la consapevolezza che a volte la manipolazione è un meccanismo che iniziamo a sperimentare proprio dalle mura domestiche.
Il CONTROLLO è spesso la caratteristica che contraddistingue il manipolatore e che all’inizio viene vista come un’aspetto positivo anche di corteggiamento e interesse estremo. Persone che ANTICIPANO i bisogni e si SOSTITUISCONO alla realizzazione di essi, dando la parvenza di AFFIDABILITÁ e TOTALITÁ.
Il manipolatore sceglierà un partner sottomesso e insicuro, nel quale saprà trovare a poco a poco la zona vulnerabile che consentirà l’instaurarsi di un rapporto di dipendenza affettiva.
Nello specifico ci possono essere alcune tecniche utilizzate dal manipolatore:
- Colpevolizzare: la persona manipolatrice attribuisce agli altri colpe inesistenti. È in grado di prendere alcune parole di una frase detta dalla vittima, estrapolarle dal contesto e accusarla. Se il partner ha la tendenza a colpevolizzarsi, diventerà il suo bersaglio preferito
- Proiezione: il manipolatore si illude di non avere difetti ma li attribuisce agli altri
- Gaslighting: è una delle tecniche di manipolazione mentale usate in amore, ma non solo. Il manipolatore nega di aver fatto oppure detto delle cose con lo scopo di difendersi e non mettere in discussione le proprie affermazioni. In questa maniera crea confusione e distorce la realtà della vittima, che inizierà ad avere sempre meno fiducia in se stessa
- Bugie e omissioni: il manipolatore non si limita a chiedere, imporre e ordinare, ma cerca di raggiungere i propri fini per vie traverse come bugie, omissioni, false promesse. È la manipolazione affettiva fatta di bugie a fin di bene, quando per bene si intende il proprio. I manipolatori credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego e ottenere benefici
Alcuni sintomi della vittima sono:
- Insonnia e disturbi del sonno;
- Ansia e panico;
- Minore autostima;
- Vulnerabilità;
- Perdita e paura del controllo;
Come Uscirne?
Uscirne si può ma di sicuro non da soli. Dato il livello di confusione psicologica che la vittima subisce, il più delle volte la persona tenderà a ridurre ogni tentativo di consapevolezza ad un suo sbaglio e quindi negando a se stessa il riconoscimento della sofferenza vissuto. Perché vivere in un rapporto così non è sano perché logora. Chiudo con una frase di Giulia (nome inventato) che dice alla fine del suo percorso:
Se qualcuno mi avesse raccontato la mia storia, non ci avrei creduto. Dicevo che a me non poteva capitare perché io mi faccio rispettare, Invece è accaduto proprio a me e in maniera molto subdola e forse perché ho voluto sperare in infinite illusioni e non affrontare costanti e regolari delusioni. Ci ho messo molto per decidere di dare retta alle mie emozioni e alle sensazioni che provavo perché lui mi aveva portato a dubitarne. Grazie al percorso però non ho sviluppato rabbia verso di lui ma amore verso me stessa. La chiave per uscire da tutto, sempre.
Contattami per iniziare un percorso psicologico e per liberarti anche dalla manipolazione subita o agita.