L’amicizia è un rapporto affettivo e come tale si basa su credenze, scale di valori e bisogni affettivi che spesso riguardano il mondo affettivo individuale e familiare. L’amicizia non richiede costanza e continuità: si può non vedere un amico per mesi o per anni e ritrovarlo, da un giorno all’altro, senza che nulla sia cambiato. Le emozioni e la complicità restano infatti intatte. E’ un rapporto importante e, soprattutto nell’età adolescenziale, diventa una vera e propria esperienza relazionale sostitutiva alla famiglia.
L’amicizia risponde a bisogni complementari a quelli di un rapporto d’amore: con l’amico si può parlare di cose che il partner non capirebbe (i pettegolezzi e le confidenze femminili, la goliardia e il parlare di sport tra uomini). L’amicizia vive libera da obblighi e richieste, prescinde dal progetto, non ha futuro ma solo passato e presente.
Il dipendente affettivo nell’amicizia
Il dipendente affettivo ha bisogno costante di conferme e come tale nelle relazioni tende ad essere molto attento a compiacere l’altro. In particolare la dipendenza affettiva ha alla base una forte insicurezza legata alle figure infantili di attaccamento. Nel legame di amicizia il dipendente affettivo ricerca una costante conferma di sè e basa la propria autostima sulla conferma dell’altro. Come l’amore, anche l’amicizia per essere “vera” e fonte di benessere deve essere fondata sulla cooperazione e la reciprocità tra due persone in grado di mantenere la loro autonomia, nonostante un certo grado di reciproco bisogno. Ma il dipendente non riesce a vivere senza l’altro soprattutto al fine di confermare di “essere voluto” e “accettato”. Al fine di essere amato il Dipendente Affettivo si dimentica di sè stesso, mette l’amico o l’amica nel piedistallo e fa di tutto pur di conquistare la loro attenzione, li colma di attenzioni, acconsente a quasi tutte le loro richieste.
Alcuni aspetti che caratterizzano il dipendente affettivo nella relazione amicale sono:
- Gelosia
- Ossessione
- Esclusività
Quindi il dipendente affettivo è l’amico che non ha orari, è iper presente e senza confini per sè.
Anche nell’amicizia, vive relazioni asimmetriche, in cui relega sé stesso in secondo piano e impiega tutte le energie per compiacere gli amici, provvedere ai loro bisogni e guadagnarsi la loro fedeltà. Accoglie quasi tutte le loro richieste, uscendo anche quando non ne ha voglia e mettendo l’altro di fronte a sè.
Come una relazione di dipendenza differisce da un sana amicizia?
Un rapporto sano di amicizia è spontaneo e generoso. Entrambi gli amici sono desiderosi di comprendere l’altro e di riconoscerne la piena indipendenza ed autonomia. Si ha il desiderio di vedere il nostro amico raggiungere il suo pieno potenziale, lo sviluppo di nuovi interessi e competenze. Un rapporto di dipendenza è invece bloccato e possessivo, creando stagnazione reciproca e limitando la crescita personale dell’altro.
Il fattore che contraddistingue un rapporto sano è la “reciprocità” in qualsiasi tipo di legame. Ciò che purtroppo accade nella dipendenza affettiva è che tale aspetto non c’è. Il dipendente sarebbe capace di fare di tutto pur di non perdere il legame, anche venendo meno a se stesso.
Come uscire dalla dipendenza affettiva nell’amicizia?
Il dipendente affettivo non è felice nelle relazioni affettive e spesso crede di non meritare la felicità, motivo per cui si accontenta. Come puoi intuire da queste parole per uscire dalla dipendenza affettiva è importante partire da sé e da migliorare aspetti che riguardano la propria autostima e la propria storia di vita, soprattutto relazionale.
bell’articolo grazie!