“Alle volte, un litigio può essere la scintilla che accende la fiamma. Lo scontro, due strattoni, spesso finiscono in inebrianti notti d’amore”.
Paolo Crepet, Sull’amore, 200
Il pensare alla coppia include sia aspetti di romanticismo, illusione e amore ma anche disillusioni, conflitti e separazioni. In questo articolo affronterò il tema del conflitto ma come utile alla coppia perché evolutivo e trasformativo. Il senso comune porta a spaventarsi di fronte al conflitto, perché porta con sé aspetti aggressivi, imprevedibili e catastrofici. Ma è nel conflitto che si formano i sistemi e nelle battaglie che si scoprono le risorse.
Prima di entrare nel vivo del conflitto è importante sottolineare che la scelta del partner non diventa casuale ma ha una forte implicazione da parte della famiglia d’origine. Possiamo infatti scegliere il partner al fine di “Ripetere” un copione familiare o per ” Compensazione/Riparazione”.
Tale scelta determina l’incastro di coppia, i bisogni e le aspettative che i partner si riversano reciprocamente e spesso determinano situazioni paradossali: ad esempio una persona può ricercare protezione e cura nell’altra che al momento della nascita della coppia è ben disposta a farlo. La difficoltà nasce nel momento in cui uno dei due partners, per fasi della vita o eventi, cambia bisogni, priorità o aspettative ma esse non trovano spazio di comunicazione e condivisione con l’altro, a volta soprattutto perché il tutto avviene in maniera inconsapevole. Quello di cui qui sopra ho parlato come incastro di coppia, più specificatamente viene detto ” quid pro quo di coppia” ed è anche una possibilità di lettura da utilizzare in psicoterapia di coppia e individuale. Ecco che il conflitto che può generarsi nella coppia non avviene a casa ma per la perdita spesso della dimensione coppia e per la mancata comunicazione.
Cosa rende un conflitto negoziabile?
Nella mia ricerca si evidenzia che alla base di un conflitto “insanabile” ci siano storie di partner con il mito del riscatto ( sociale e famigliare) e che vivono il cambiamento della coppia ( ad esempio con la nascita del figlio) come se nulla fosse cambiato prima, quando invece ciò che è importante è il fare un nuovo “patto di coppia” che includa l’aspetto di genitorialità. Invece, ciò che rende un conflitto “sanabile” sembra essere il raggiungimento dello svincolo dalla famiglia d’origine e il mito del sacrificio che tiene insieme la famiglia con il rischio, se non adeguatamente trattato, di bloccare i figli al momento dello svincolo all’interno del conflitto.
Come rendere il conflitto opportunità?
Per prima cosa è utile uscire da una dimensione di colpa e pensare alle responsabilità individuali e vedere il conflitto come l’opportunità per evolvere, cambiare e migliorare anche rispetto ai bisogni, alle aspettative e ai desideri del singolo e della nuova coppia.
Il contesto di psicoterapia di coppia è uno spazio di terapia nel quale, si esce da una logica di colpa e giudizio, per accedere ad una dimensione di cura e di narrazione diversa, attraverso l’utilizzo di storie familiari, individuali e adeguati strumenti per attivare la comunicazione e rendere la relazione più soddisfacente e il sistema famiglia flessibile. Ovviamente affinché sia possibile lavorare in maniera sana e utile nel conflitto e renderlo opportunità entrambi i partner devono esserne convinti e disposti a mettersi in discussione.
“Non possiamo pensare di mandare indietro il tempo o di cambiare l’altro ma solo di comprendere noi stessi e trasformare questa comprensione in comunicazione verso l’altro”.
Dott.ssa Lisa Sartori_ Psicologa e Psicoterapeuta Sistemico – Familiare