Non si può parlare di dipendenza senza parlare di famiglia, non perchè essa sia la causa ma perchè essa è il punto di svolta e di guarigione, è la risorsa per eccellenza. L’adolescente che abusa di sostanze mette a dura prova l’intero sistema familiare e chiede, indirettamente, ai genitori di mettere tutto da parte al fine di concentrarsi sulla dipendenza. Come genitori diversi sono i vissuti che possono emergere in tali situazioni, in primis il senso di fallimento e di impotenza.
Ecco perché è importante agire tempestivamente nella prevenzione di comportamenti a rischio e di costruire una sana relazione genitoriale che sia supportiva e di orientamento al mondo e alle scelte funzionale al proprio benessere.
L’adolescenza è una fase di transizione molto complessa ma indispensabile alla formazione dell’identità, alla conoscenza dei propri limiti, alla sperimentazione dei bisogni e della frustrazione. Quello che accade a livello relazionale e familiare è un progressivo allontanamento o almeno la minaccia di allontanarsi dalla casa familiare per esplorare il mondo. E’ qui che i genitori sentano aumentare spesso l’ansia e la preoccupazione per il timore che i figli si mettano in pericolo. Ricordate che il gruppo dei pari è influente ma la scelta di un adolescente è fortemente influenzata dal rapporto con i genitori.
Quindi cosa si può fare come genitori?
- assumere posizioni di autorevolezza nei confronti dei figli;
- costruire una buona relazione basata su ascolto e comunicazione;
- interessarsi alla loro vita e alle loro amicizie;
- non giudicarli, piuttosto fate loro domande riflessive che li spingano a cambiare e a riflettere;
- mantenere una coerenza educativa e condivisione tra i genitori;
- condivisione di valori familiari e pro-sociali e una genitorialità supportiva e dunque emotiva, cognitiva e sociale;
- parlare di sostanze, discuterne ed informare i propri figli;
- proteggere i figli dai conflitti di coppia.
Questi sono alcuni fattori di protezione sui quali i genitori possono lavorare per fornire uno zaino pieno di strumenti per i propri figli; potrà accadere che loro inizialmente non capiranno, sembreranno allontanarsi, rifiutare e alzare muri, ma il genitore supportivo è colui che si siede accanto a questi muri e attende, prima o poi si sgretoleranno. E’ inoltre utile ricordarsi che i figli non rifiutano i genitori ma il ruolo che essi assumono nell’adolescenza, ecco che un loro rifiuto non è più distruttivo per il genitore.
Inoltre, rispetto all’uso di sostanze è necessario ricordare che l’intervento familiare e soprattutto genitoriale per l’adolescente risulta essere il più efficace per prevenire situazioni potenzialmente a rischio perché consente alla famiglia di fare fronte compatto alla dipendenza, che spesso viene sottovalutata e illusoriamente gestita dal figlio. Accompagnarlo laddove lui non arriva è il primo modo per aiutarlo, ma uscendo dall’idea che sia lui il problema e remando verso una direzione comune.
Dott.ssa Lisa Sartori Psicologa e Psicoterapeuta Sistemico relazionale.