
L’ansia è come una sedia a dondolo: sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo.
(Jodi Picoult)
L’ansia è una condizione psico-fisica caratterizzata da sensazioni di costrizione, affanno e angoscia che induce le persone a bloccarsi di fronte a determinate situazioni e che provoca tensione, irrequietezza ed apprensione. Queste sensazioni sono spesso accompagnate da sintomi fisiologici come la sudorazione e la tachicardia. A differenza della paura, l’ansia non è collegata ad un evento percepito come pericolo nell’immediato, ma emerge dall’anticipazione di eventi futuri e dalle loro presupposte conseguenze. Coloro che soffrondo di ansia spesso raccontano storie di forte preoccupazione per lo stato fisico di iperattivazione che accompagna la sintomatologia ansiosa e per la percezione che essa sia incontrollabile.
Per prima cosa ciò che è indispensabile fare è comprendere bene cosa si intende per “ansia” dal momento che spesso capita che essa possa essere confusa con altre difficoltà. Ecco di seguito alcuni aspetti che la caratterizzano e che sono sintomi psicologici ( preoccupazione, scarsa concentrazione, irritabilità…), sintomi fisici ( tachicardia, ipersudorazione, dolori al pett0, tremolii…) e sintomi comportamentali ( evitamento delle situazioni che inducono anisa, immobilità…).Importate è sottolineare che l’attacco di panico è un episodio improvviso di paura intensa che si sviluppa senza una ragione apparente e che può manifestarsi anche sotto forma di sintomi fisici e concreti, come ad esempio: dolori al petto, palpitazioni, difficoltà respiratorie.
Nel momento in cui si accura che ciò che si presenta corrisponde all’ansia quello che può accadere è di trovarsi nella situazione di evitare ciò che è fonte di preoccupazione e spesso questo alimenta l’ansia innescando un circolo vizioso, che genera ulteriore malessere e la perdita di controllo.
Le cause dell’ansia sono svariate e non riscontrabili in maniera univoca e oggettiva ma ha un significato in base alle relazioni in cui essa è inserita e anche nei diversi contesti. Ecco perchè nell’ottica sistemica, oltre ad utilizzare strumenti cognitivi-comportamentali o tecniche paradossali per lavorare sull’ansia, essa viene inserita all’interno delle relazioni e del ciclo di vita. Ecco che, interessandosi a tali storie, ciò che emerge è che spesso sono storie che hanno come protagonista la “separazione”, lo “svincolo” o “l’abbandono”. Infatti le persone che portano in sede di psicoterapia l’ansia portano con sè storie di svincoli non avvenuti, di separazioni impossibili o di minacce di abbandono, il tutto collegato ad una storia familiare che ne conferisce identità e significato.
Come curare l’ansia?
La strada maestra per la cura dell’ansia rimane la psicoterapia, che si focalizza sulle dinamiche che portano dallo stress alla risposta ansiosa. La psicoterapia sistemica – relazionale consente di lavorare sul sintomo (ansia) integrando tecniche e significati propri dell’approccio con altre tecniche strategiche o cognitive comportali (Emdr) e aspetti familiari e relazionali ad essi collegati.
Ecco una piccola storia arrivata in studio di psicoterapia:
“Maria ( nome inventato), giovane universitaria affetta da sintomatologia ansiosa arriva in studio per la diffcioltà a prendere i mezzi pubblici e, di conseguenza, per l’incapacità a frequentar ee sostenere le lezioni e gli esami. La sua vita era per lo più nelle mura domestiche e anche le amicizie sembravano essersi ridotte, a causa dell’ansia e del suo effetto bloccante nella vita di Maria. La terapia sistemica-relazionale non si interessa solo alla persona, a Maria, ma amplia lo sguardo anche a coloro che in quelle mura domestiche abitano e costruiscono relazioni con lei. Emerge che il sintomo consente a Maria di mantenere un legame preferenziale con la madre la quale, successivamente alla perdita del marito, sviluppa una forma di depressione. Quello che accade è che Maria trascorre maggior tempo in casa con la madre e, ritarda, il passaggio allo svincolo che implicherebbe, a livello familiare, una necessaria e fisiologica ri-organizzazione. Ecco che attraverso connessioni, narrazioni, prescrizioni paradossali e costruzioni di significati diversi, Maria impara non solo a gestire l’ansia ma sopratutto che essa ha un significato, o meglio, comunica qualcosa e che tale comunicazione può assumere valenze diverse. Attraverso la terapia Maria migliora tale aspetto, riesce a dare spazio, successivamente alla gestione dell’ansia a tutti quegli aspetti a cui non aveva dato voce o significato. Anche l’utilizzo della tecnica EMDR ha consentito a Maria di lavorare sull’idea che l’ansia le rimandava di se stessa e sulle memorie traumatiche. ”
Pensare ad una vita senza ansia è difficle e impossibile ma pensare ad una vita nella quale possiamo gestirla, questo si è possibile: La psicoterapia sistemica consente dà voce all’ansia e a tutte le persone ad essa collegate.
Dott.ssa Lisa Sartori, Psicologa e Psicoterapeuta sistemica – relazionale.