La terapia sistemico – relazionale vede il disagio psichico come il risultato di uno squilibrio che si crea nei sistemi in cui l’individuo vive le proprie relazioni significative (tipicamente la coppia, il nucleo familiare, la famiglia allargata), creando tensioni emotive che posso condurre all’emergere del “sintomo”.Esso viene inteso in tale approccio come l’espressione di una disfunzione delle relazioni, nonché come una modalità di comunicazione. Ci si chiede: ” cosa ci vuole dire con questo sintomo? a chi si rivolge? quando è emerso?in che fasi si trova la famiglia?” tutte domande che si possono riscontrare in tale approccio e che servono per fornire una possibile ipotesi sulla sua funzione.
L’individuo attraverso il sintomo si fa portavoce di una istanza che coinvolge in realtà i vari componenti della famiglia. Ecco perché si parla di “funzione del sintomo” all’interno del sistema relazionale in cui l’individuo è inserito, indagando:
- posizione che la famiglia occupa rispetto al ciclo di vita;
- cambiamenti che sono avvenuti in concomitanza con la nascita del sintomo;
- storie famigliari e ruoli con cui ogni singolo membro è uscito dalla propria famiglia di origine;
- indagare la presenza di confini famigliari e i ruoli occupati;
- il significato che attribuiscono i vari membri al sintomo.
Proprio per tali aree di interesse, il campo di intervento maggiore è quello della terapia di coppia e familiare, mentre in individuale viene comunque mantenuto il focus di attenzione sui sistemi relazionali di riferimento, cercando di introdurre un nuovo livello di organizzazione, di comunicazione, sperimentando nuove modalità relazionali e comunicative e co – costruendo rete di significati.