“L’albero della vita_ racconti relazionali” prende vita all’interno di un laboratorio espressivo in comunità terapeutica;
l’arte può diventare un mezzo attraverso il quale comunicare e con persone con problemi di dipendenza diventa un canale espressivo importante.
Tutto è iniziato partendo da un pensiero ” per poter creare qualcosa di significativo, è necessario parlare di sè” e quale modalità migliore dell’espressività.
Così nel gruppo espressivo in comunità, si parte con il pensiero di creare un albero della vita che racconti storie, relazioni così che ogni singolo ramo rappresenta un relazione importante, ciò che fa la differenza nella vita. Il numero di rami rappresenta dunque quanto relazioni importanti segnano ogni individuo e il colore è attribuito in base a ciò che tale relazioni suscita nel singolo.
Ecco che i colori, i rami, il tronco, le radici, contribuiscono a narrare le storie; attraverso tale modalità si abbassano le barriere che si utilizzano a volte con le parole.
Anche il linguaggio non verbale entra in gioco a costruire la narrazione: come mi comporto davanti alla tela da disegno? Che espressioni del viso accoppavano la mia creazione? quale postura assumo? Queste sono alcune osservazioni da fare per osservare il comportamento non verbale e arricchire il significato del lavoro.
Il momento della discussione di gruppo è quel momento in cui poter confrontarsi e condividere, sopratutto cercando di comunicare a parole quello che con l’arte si è rappresentato.
Il titolo diventa la metafora di un mondo relazionale, lo riassume e dona ad esso esistenza.